Vi racconto chi sono: un cane da caccia.
Ciao a tutti, mi chiamo Aldo e sono un Bracco Italiano. La mia passione è stare sul divano a poltrire. Però… Però non ne posso più! Si perché il divano è comodo e in casa si sta bene. Ma mi annoio terribilmente!
Io non ho il senso del tempo, sono semplicemente un cane. Ma so che oggi è il “giorno prima”. Sì perché il babbo è andato nella sua stanza delle cose belle. Ha cominciato a tirare fuori tutti i vestiti che sanno di buono.
Forse è stato un po’ disordinato, perché gli scarponi sanno ancora di terra e erba. Ma mi piace così tanto quell’odore! Ho voglia di andare nel bosco.
Sì! Sì! E ancora sì! domani andiamo nel bosco, andiamo a caccia. Ormai è sicuro perché ha preparato tutte le cose giuste. E chi dorme stanotte? Sono troppo eccitato, troppo contento. Non capisco perché, ma ogni volta che sento l’odore della terra, io impazzisco di gioia.
Andiamo a cercare quei buffi animali. Loro non camminano come me, ma corrono nel cielo.
Mi ricordo di quando ero un cucciolino. Ero al parco al guinzaglio col mio babbo e facevamo una passeggiata felici. Ad un certo punto ho sentito un odore che mi piaceva tantissimo. Proveniva da un cespuglio accanto a noi. Non so per quale motivo, ma mi sono inchiodato lì davanti. Volevo far capire al babbo che lì, in quel cespuglio, c’era qualcosa di buono.
Sono rimasto fermo, col naso verso l’odore, la zampa anteriore su e la coda bella dritta. Sembravo una freccia. Il babbo mi ha fatto una carezza sul corpo e mi ha detto: vai! Allora sono partito e dal cespuglio è schizzato qualcosa in cielo. Il babbo mi ha detto che era un merlo e mi ha fatto un sacco di complimenti.
È la mia natura
Da quel momento mi sono accorto che quella è la mia natura, il mio istinto. Ci sono nato e ne sono felice. Sono un cane da caccia!
E domani il babbo mi porta di nuovo nel bosco, spero. A sentire tutti quei meravigliosi odori. A correre da tutte le parti per trovare quei buffi animali che si lanciano in cielo. Per poi sentirmi dire: bravo Aldo!
Adesso è buio, ma mi metto sdraiato davanti alla porta di camera del babbo. Non vorrei che domattina si dimenticasse di me. Lui senza di me non può fare nulla. Io senza di lui non voglio fare nulla!
Questo mio articolo/racconto è dedicato ad una giornalista de lastampa.it tale Valeria Randone. La signora ha scritto un bel racconto pieno di retorica e di tante, mielose e stucchevoli inesattezze. Quando non si conosce un argomento, sarebbe meglio tacere, invece di voler fare i fenomeni da tastiera. E scrivere sonore cazz… (leggete, a vostro rischio, il manoscritto).
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