Ormai le immagini del cd sofagate le abbiamo stampate in mente. Martellati come siamo dai media allineati. Ma sono al solito parziali.
Il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel ad Ankara in poltrona e la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, relegata su un sofà.
I suoi due interlocutori, il presidente turco Recep Tayyip Erdogan e lo stesso Michel, siedono in poltrona.
Ma prima erano stati fotografati tutti e tre in piedi insieme.
Apriti cielo, il sessismo imperante
Che le donne nei paesi musulmani non contino come gli uomini non lo si scopre adesso, lo sanno bene anche la Boldrini e la Bonino, per citarne due, che si presentavano ai ‘fratelli’ musulmani con un bel velo in testa.
Ma stavolta questo c’entra poco.
Il ‘dittatore‘ Erdogan come lo ha apostrofato Draghi, che nessuno ha eletto e per la prima volta va fuori dalle righe, ha ricevuto fior fiore di capi di Stato donne su quelle poltrone. La Merkel in primis.
Se si allarga l’immagine, artatamente tagliata nei maggiori quotidiani e fonti giornalistiche, si vedrà che anche il ministro degli Esteri turco Mevlut Cavusoglu, presente alla visita dei leader Ue è su un divano. Di fronte alla von der Leyen.
Insieme al capo dello stato Recep Tayyip Erdogan è seduto sul divano di fronte a quello di von der Leyen, nel corso di una conferenza stampa con il suo omologo del Kuwait, Ahmad Nasser Al Mohammad Al Sabah.
I comunicati stampa
“Ci sono accuse ingiuste nei confronti della Turchia. Non è la prima volta che accogliamo un ospite straniero. Durante l’incontro è stato rispettato il protocollo”.
I responsabili del protocollo di Turchia e Ue “si sono incontrati prima della visita e le loro richieste sono state soddisfatte”.
Fonti governative turche hanno detto all’agenzia di stampa Ansa che “è stato seguito il protocollo standard. La presidente della Commissione europea non è stata trattata in modo diverso. Né la delegazione Ue ha chiesto una diversa disposizione. In questa situazione, ci saremmo aspettati che i due ospiti si fossero accordati tra loro”.
Tutto allora assume un sapore diverso, da bandierina piantata per giustificare un biasimo ad Erdogan, e mettere due seggiole in piazza dove fare accomodare le quote rosa di turno.
Anche Michel non si esime dalla sua parte, non ci dorme la notte per il ‘sofagate’.
“Mi spiace molto per l’accaduto. Ho già espresso il mio rincrescimento alla signora von der Leyen e a tutte le donne. Vi assicuro che da allora non dormo bene la notte e che nella mia testa ho riavvolto il film dell’episodio decine di volte. Assumo la mia parte di responsabilità. Dovremo evitare situazioni di questo tipo in futuro. Purtroppo, la vicenda ha contribuito ad occultare la sostanza dell’incontro con il presidente Erdogan e in questo frangente la capacità dell’Unione di mostrare unità”.
Per la cattedrale di Santa Sofia trasformata in moschea non si muove dito, per un frangente montato ad arte come il ‘sofagate’ ci si straccia le vesti.
Tempi bui: i veri dittatori sono coloro che in definitiva, nessuno ha eletto.
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