E se si arrivasse all’atomica?

E se si arrivasse all’atomica? È una possibilità che purtroppo va considerata. Chiaramente mi auguro sia un orizzonte estremamente lontano. Anzi mi auguro che nessuno la prenda veramente in considerazione, come opzione. Ma, in un accorto calcolo dei rischi, non posso escludere preventivamente che chi la possiede, possa impiegarla.

L’Ucraina non è l’Afghanistan

Ci sono imprese che non valgono più la spesa, costi che non val più la pena pagare. L’Afghanistan è diventato questo sia per i sovietici che per gli americani, il Vietnam è stato questo per gli americani, ma non siamo davanti ad una situazione del genere.

In Ucraina la Russia deve vincere, per il suo concetto di superpotenza. Per la propria sicurezza domestica. Non può permettere in alcun modo che prevalga la Nato. Sarebbe come pensare che gli Stati Uniti accetterebbero la presenza russa in Messico o i cinesi quella americana a Taiwan. Quando purtroppo un giorno la Cina deciderà di andare a Taiwan, non potrà fermarsi. Perché perdere lì, sarebbe perdere tutto. Nella loro mentalità meglio ridurre tutto ad un cumulo di macerie, che permettere la vittoria del nemico alle loro porte dell’Impero.

La guerra e l’inverno

Chi conosce la storia russa, sa che il più grande alleato di uno Zar è sempre stato il generale inverno. I tedeschi durante la famosa operazione Barbarossa, riuscirono a lanciarsi in un’avanzata sorprendente, anche e soprattutto in Ucraina. Arrivarono al Caucaso. Arrivarono alle porte di Mosca. Napoleone Mosca addirittura l’aveva espugnata. Eppure l’inverno costò molto caro sia alla Wehrmacht che alla Grande Armata di Napoleone.

Questo sarà un inverno che costerà molto all’Europa. Ed all’occidente in generale. Occidente che spera in un tracollo interno, dello Stato Russo. Perché sa bene che l’Ucraina non può arrivare a sconfiggere del tutto i russi.

Ma lo slancio ha un limite, come ha un limite l’avanzata, se non sei in grado di mettere fuori gioco il nemico. Poi cosa accadrà? Se non si dovesse verificare la caduta politica di Putin interna alla Russia? A quel punto sarà il lungo inverno Russo ad entrare in campo. E non toccherà soltanto agli ucraini incassare. Ma anche all’occidente.

Guerra nucleare limitata

L’opzione più inquietante che mi fa paura solo nominare. Eppure un’opzione che non si può scartare. Se a un certo punto, veramente l’Ucraina divenisse inespugnabile, ed i Russi non fossero disposti ad ingoiare la perdita.

Una telefonata di Putin a Biden, in cui  annuncia l’utilizzo di arti nucleari limitate al solo scenario ucraino. Una guerra localizzata. Un momento da augurarsi di non vivere mai. All’occidente resterebbe poco da fare. L’Ucraina non potrebbe resistere. Potrebbero essere velocemente cancellate tutte le sue principali città. Ma più razionalmente, si ripeterebbe uno scenario simile a quello giapponese del 1945. Un orrore insostenibile la costringerebbe alla resa.

Certo l’opinione pubblica internazionale a quel punto si scaglierebbe in massa contro la Russia, ma in buona parte dovrebbe comunque prendere atto dell’impossibilità di intervenire, ancora di più con una potenza nucleare che si dimostra ad usare tale potenza seppur limitatamente.

E l’America cosa farebbe?

La domanda peggiore da porsi. Perché il deterrente verso l’utilizzo di armi nucleari è sempre stato il reciproco annientamento. Ma qui si tratterebbe di un uso chiaramente limitato ad un contesto definito, definito . Una reazione americana potrebbe ad un conflitto nucleare su scala globale, quindi a quel tanto temuto annientamento reciproco.

Dunque ragionando con logica nonostante le più ferme condanne di un ipotetico, e speriamo non preso in considerazione bombardamento nucleare, l’America non potrebbe pensare seriamente a una reazione , perché non esisterebbe una che non metterebbe a rischio l’esistenza stessa del genere umano. Dunque se arriveremo a dover accettare una catastrofe localizzata.

Motivo per cui è necessario, oggi più che mai, trovare un accordo nell’interesse generale dell’umanità, e soprattutto del popolo ucraino. Vera vittima di questa guerra punto.

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