Elezioni a sindaco di Firenze. Un nuovo punto della situazione
“Con la destra a Firenze, mai!”. E’ la dichiarazione tombale di Renzi. E per ora non cambia idea in nessun caso. Piccato in passato da qualche leaders di destra della città gigliata, Renzi in tutta Italia promuove incontri per procedere a creare alleanze elettorali.
Fossero a destra o a sinistra non importa, basta allearsi, incarnando appieno il concetto di “Terzo Polo” tanto inviso da Calenda
Ma a Firenze no. Renzi guarda dritto a sinistra e in particolare al PD, sfidandolo ma anche provando a ricercare di tanto in tanto punti di raccordo. E’ un tira e molla quello che propone Renzi al segretario regionale Dem Emiliano Fossi e al Presidente della Regione Eugenio Giani.
La sua donna di fiducia, Stefania Saccardi, ha già accettato una eventuale candidatura a sindaco per la lista di Italia Viva. La sua ufficializzazione avverrà lunedì 29 gennaio al Teatro Puccini a Firenze, sotto lo slogan “Testa e cuore” con tanto di cuoricino stilizzato e colorato.
Sara Funaro invece il suo incontro ufficiale lo ha già avuto
Ha chiamato a raccolta i propri sostenitori al Palacongressi, tutti uniti sotto la parola chiave “Insieme” di colore verde su candido campo bianco. Niente bandiere rosse dei Dem nel luogo che ha visto la presentazione di illustri candidati diventati sindaci in passato quali Matto Renzi e Dario Nardella. Nel programma della Funaro campeggia la dicitura di Sicurezza e Casa che sintetizza il Funaro-pensiero “la città di chi ci vive”.
Ed è da li che arringa contro gli avversari di Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia, come se i suoi oppositori fossero solo nell’altra parte della sponda. Invece Sara Funaro deve guardarsi le spalle proprio da personaggi che vagano attorno al PD.
Prima fra tutte Cecilia Del Re, ancora infuriata con i Dem che, ha dichiarato ai giornali, le hanno “sbattuto in faccia la porta in malo modo”
Cecilia è stata vista in una pasticceria del centro “in riunione” con un altro probabile candidato a sindaco di Firenze e attuale rettore dell’Università per stranieri di Siena Tomaso Montanari.
Quest’ultimo, ancor più arrabbiato di Cecilia, ha rilanciato una sua possibile candidatura durante la presentazione dell’”Associazione 11 agosto”.
Nell’occasione ha puntato il dito contro Renzi e Nardella, affermando senza mezzi termini che Firenze deve “essere liberata da entrambi”. La strana alleanza fra l’estrema sinistra e la parte più centrista Dem fa comprendere che a Firenze oramai le anime del partito sono almeno due, me sono l’una contro l’altra.
“La Funaro è la continuità fra Renzi e Nardella ed è un pericolo perché chiunque voglia cambiare è costretto a votare per la destra”, rincara Montanari. E annuncia che presto incontrerà anche Sara Funaro per verificare se ci fosse anche una minima possibilità di trovare una candidatura che unisca tutte le anime di sinistra fiorentina.
La destra fiorentina ancora langue
Schmidt, occupato nel suo nuovo incarico non ha ancora sciolto la riserva. Nè un cenno, nè un piccola parola di assenso. Nessun altro nome ad oggi è emerso quale candidato ufficiale. E il tempo stringe. Al congresso di domenica scorsa di Fratelli d’Italia riuniti al Teatro del Maggio Musicale, l’onorevole Donzelli ha minimizzato il problema ritenendo che “sono importanti le idee e i programmi non i nomi”. Non così la pensano a sinistra che di nomi in ballo ce ne sono anche troppi.
Renzi, con la solita grinta machiavellica, rilancia la necessità di primarie nel PD fra la Funaro e la Del Re, tirando la spallata alla segretario Schlein
Ma lo scopo di Matteo è quello di ottenere il massimo risultato con il minimo dei voti possibile. Il suo scopo è quello di ottenere più poltrone nella prossima giunta a Palazzo Vecchio con magari anche quella di vicesindaco di Firenze. E non è neanche escluso che nello scacchiere possa rientrare anche la mossa di futuro Governatore della Toscana in programma nel 2025.
Insomma per Renzi è un periodo intenso, percorso assieme al fedele Danti nuovamente in pista per le Europee. Per ora l’accordo con il PD fiorentino salta. Ognuno corre per sè. Per ora. Del futuro non vi è certezza.
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