Riceviamo e pubblichiamo volentieri questo pensiero di Emanuele Cocollini sulla gestione della pandemia in Italia.
Quello che dà più fastidio nelle gestione dell’emergenza pandemica sono i pesi e le misure con le quali sono decise le norme di contenimento della pandemia. E la discrezionalità con la quale si decide di sanzionare o lasciare perdere sulla base di scelte discrezionali poco comprensibili ed il più delle volte inaccettabili.
Non si capisce perché siano tollerati gli assembramenti nelle strade, nelle piazze, negli autobus, davanti ai negozi. E tutto quanto siamo ormai abituati a vedere ogni giorno. Al contrario, sono rigidissime le limitazioni imposte ai bar, i ristoranti, i cinema, i teatri, gli impianti sciistici e alle imprese in generale.
Questa differenza di trattamento non può sostanziarsi in una valutazione discrezionale sulla base di ciò che è da considerarsi necessario e ciò che si considera superfluo, secondario. Ma deve ricondursi a valutazioni scientifiche e dimostrabili. Viceversa le persone continueranno a non capire la direzione delle scelte della politica.
Su questo è necessario che il Governo Draghi cambi la prospettiva ed adotti una strategia diversa rispetto a quanto fatto finora. La richiesta di unità e coesione sociale non può essere soltanto un richiamo retorico. Ma si realizza attraverso una parità di trattamento normativo di tutte le categorie economiche e di tutti i cittadini. Anche di fronte ad un’emergenza dalla portata storica come quella da covid-19.
Emanuele Cocollini
Vice Presidente del Consiglio Comunale di Firenze
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