Emilia Romagna – Alla faccia del silenzio elettorale, vien da dire: qui se le danno di santa ragione. A meno di 24 ore dall’apertura delle urne elettorali in Emilia Romagna e Calabria, le parti si affrontano a suon di accuse e reprimende sulla norma che imporrebbe (il condizionale è d’obbligo) di dedicare questa giornata ad altro e non alla campagna elettorale.
Il fatto è che, secondo il Carroccio, le manchevolezze dell’avversario sarebbero ben più gravi. “Bonaccini e compagni – scrivono i leghisti – da anni abituati alla doppia morale (oltre che al moralismo da salotto), fanno finta di non capire la differenza tra uso dei social ‘organico’, ossia normale (per essi non vi è una legge che imponga il silenzio elettorale) e inserzioni a pagamento (su Facebook, Youtube/Google, siti web ecc.) che hanno ben altra efficacia (essendo targettizzate geograficamente) e che tutti i partiti (compresa la Lega) interrompono sempre alla mezzanotte di venerdì”.
Una regola che il Pd, a detta dei leghisti, non avrebbe osservato. “Quindi – conclude il Carroccio – non è un falso quanto scriviamo, ma sono false le loro considerazioni. Poiché non siamo degli sprovveduti, abbiamo deciso di non lasciare campo libero alle sponsorizzazioni del Pd nei giorni di sabato e domenica e abbiamo riattivato le nostre”. Una lotta senza esclusione di colpi.