Sipario.
Si inizia la giornata. Ed inizia la solita routine quotidiana fatta di sveglie, caffè, controllo dei social network, passeggiata col cane e messaggino al capo per avvisare che si arriverà in ufficio puntuali per iniziare quella famosa pratica. E capita che per rispondere più velocemente si usi un’ “Emoji”, ossia quei disegni colorati per risposta rapida.
Da oggi, quel gesto naturale dettato dalla contingenza può diventare un messaggio cifrato.
Secondo autorevoli studi condotti dalla Anti-Defamation League (ADL) si ritiene che il simbolo di pollice e indice che si uniscono sia utilizzato da qualche tempo come “espressione della supremazia della razza bianca”: “Anche se gli estremisti continuano a usare simboli vecchi di anni o decenni, creano regolarmente nuovi simboli, meme e slogan per esprimere i loro sentimenti di odio. Riteniamo che le forze dell’ordine e il pubblico debbano essere pienamente informati sul significato di queste immagini, che possono servire come primo segnale di avvertimento per la presenza di nemici in una comunità o in una scuola.”
A detta dei ricercatori la posizione delle dita e del cerchio formato da pollice ed indice formerebbero le iniziali “WP” ossia white power, supremazia bianca. Lecito è quindi domandarsi quanto di vero ci sia e quanto si cerchi di creare sensazionalismo su un tema oltremodo delicato. Nel dubbio, la prossima volta che qualcuno vi domanderà se volete una pizza bianca non rispondete con l’immagine incriminata, potreste passare da suprematisti…