Eugenio Giani, per chi non lo conosceva da prima che diventasse Governatore della Toscana, è sempre stato un abile comunicatore. Le sue serate si districavano tra quattro o cinque banchetti dove intratteneva i commensali con la fantastica storia di Firenze.
Insomma ha fatto della parola e del suo utilizzo, una ragione di vita. Una professione. Con le chiacchiere è arrivato a essere il Presidente della Regione Toscana. Mica pizza e fichi.
Ora la situazione gli è evidentemente sfuggita di mano. E non tanto a livello verbale, dove si sa può scappare qualche strafalcione. Bensì su messaggi, anzi editti, scritti. Su quella piattaforma ingegnosa e impietosa allo stesso tempo che si chiama Twitter.
Ecco che appare col suo bel faccione sorridente, bardato di fascia bianca e rossa con tanto di Pegaso (confezionata da una sarta dai capelli turchini) che tuona imperioso.
“Da domani (oggi n.d.r.) i positivi non ancora tracciati riceveranno un link tramite sms dove comunicare il proprio stato di salute. La fine dell’isolamento sarà comunicata automaticamente via email.”
C’è qualcosa che non torna
Qui siamo davanti ad un ventaglio di possibilità. La prima è la totale mancanza di lucidità. La seconda si riferisce al totalitarismo bulgaro unito alla famosa frase di Giucas Casella: sarai libero “solo quando lo dico io”!
Oppure si prova a rispolverare quello che venne paventato a Natale del 2020, quando si intimava alla delazione tra vicini di casa. “Pronto Giani? Il Rossi è positivo, ma fa finta di nulla. Mandate i gendarmi.”
Non so cosa sia meglio, se il totalitarismo unito alla delazione, o la totale incompetenza di chi ci governa.
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