Eurispes: Calabria, regione virtuosa durante il lockdown

Eurispes

In un articolo datato 27 luglio 2020 a firma di Maurizio Lovecchio, l’Eurispes – rivista dell’Istituto di ricerca e di studi economici, politici e sociali – ha definito la Calabria regione virtuosa durante il lockdown. Virtuosa per diversi motivi. In primis per il numero basso di contagi dall’inizio dell’emergenza sanitaria (1.231casi, secondo il dato aggiornato al 17 luglio 2020). In tal senso, significativi sono i dati forniti dal Ministero dell’Interno riguardo Reggio Calabria e Crotone.

Dal 27 marzo 2020 al 12 aprile 2020, nella sola provincia di Reggio Calabria, sono state elevate 2.091 sanzioni su un totale di sessantaseimila controlli eseguiti (rapporto pari al 3%). Per quanto riguarda il caso della provincia di Crotone, tra il 10 ed il 17 marzo, all’evento sismico di notevole importanza ebbe seguito lo sbarco di 12 migranti. In tale situazione, la task force coordinata dalla Prefettura riuscì gestire al meglio la situazione: su 2.415 controlli, solo 312 denunce per un rapporto pari all’1,2%.

In Calabria, La Fase 1, si è conclusa con un rapporto tra controlli e sanzioni pari all’1,8%. Per un totale di 221.096 persone controllate, 3.996 sanzioni e 288 denunce.

Le ragioni del successo

Spesso, in maniera ironica, si sente dire che la Calabria sia stata fortunata ad avere un numero così basso di contaggi rispetto al resto d’Italia. In realtà la Calabria è riuscita in questa inaspettata impresa per due semplici ragioni: la capacità di contare su se stessa e sui propri cittadini; la presenza dello Stato.

Secondo quanto riportato dallo studio di Eurispes Calabria, durante il periodo clou della pandemia, sembrerebbe essersi rinsaldato il rapporto di fiducia tra calabresi e Stato. I calabresi, infatti, hanno riposto molta della loro fiducia nelle forze dell’ordine. In tale frangente, esse si sono dimostrate desiderose di far rispettare le normative anti-Covid instaurando un continuo dialogo con gli stessi.

I risultati raggiunti fanno ben sperare, pertanto, si auspica che in futuro lo Stato si dimostrerà presente non solo quando ci sarà da mostrare il pugno di ferro, ma anche e soprattutto quando ci sarà da ascoltare e risolvere le problematiche dei cittadini.

 

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