Eurispes, sondaggio 2020: il 15,6% degli italiani nega la Shoah
Ieri passeggiavo vicino a casa. Abito in campagna, da qualche parte sulle fasce un contadino stava bruciando delle sterpaglie. Il silenzio era assordante, il cielo lattiginoso, l’aria immobile.
A un certo punto, la mia attenzione è stata catturata da un coriandolo di cenere che vorticava di fronte a me
Non so se sia stata suggestione per il periodo o perché in maggio ho visitato Auschwitz ma la mia associazione mentale è stata pressoché immediata.
Ho ripensato ai fiumi di parole che ho letto e ascoltato da parte dei sopravvissuti della Shoah, di come essi hanno descritto il lavorio incessante dei forni crematori, che dovevano mondare la terra dallo sporco giudeo.
Quel coriandolo mi ha fatto venire in mente quegli esseri umani ridotti in cenere e passati per un camino, e che si sono depositati come un manto grigio su quell’immenso pianoro circondato di betulle, dove i nazisti edificarono la fabbrica di morte di Birkenau.
Mi ha fatto ricordare la sensazione orribile che ebbi, calpestando quella terra paludosa impastata con i morti, quasi come se li profanassi
Ho visto con i miei occhi le immagini del ghetto di Cracovia al museo della fabbrica di Schindler, ma anche se non avessi visto niente, per me la Shoah è un nefando punto fermo della Storia, un fatto che solo un folle potrebbe pensare di mettere in discussione.
Quindi annichilisce apprendere che, secondo un sondaggio condotto da Eurispes tra dicembre 2019 e gennaio 2020, il 15,6% degli italiani è di fatto negazionista della Shoah.
L’indagine del centro di ricerca, consultabile on line sul sito del centro stesso, ha voluto concentrarsi sul fenomeno dell’antisemitismo in Italia
Di fronte ai risultati che ne sono conseguiti, anche se hanno dimostrato che la maggior parte degli italiani respinge le teorie antisemite più controverse, non si può non mantenere alta l’allerta di fronte alle percentuali negative, sebbene minoritarie, soprattutto per la crescita esponenziale che alcune hanno avuto negli ultimi anni.
Tra i temi delle domande sottoposte agli esaminati, il presunto controllo degli ebrei sulla finanza e sull’economia mondiale, il presunto controllo degli ebrei dei mezzi di informazione, la presunta influenza degli ebrei sulla politica americana, se l’Olocausto sia mai avvenuto e se il numero delle vittime provocate dall’Olocausto sia realistico o inferiore rispetto a quanto documentato.
Partiamo dalla percentuali positive – più o meno
Per quanto riguarda la prima domanda, cioè se esiste un controllo da parte degli ebrei sull’economia e sulla finanza mondiali, il 76% è tendenzialmente o totalmente in disaccordo. Non c’è però da rallegrarsi, poiché di questo 76%, il 39,6% è totalmente in disaccordo, ma il 36,4% si è dichiarato poco d’accordo, attestandosi in una zona grigia che non va per nulla sottovalutata.
Gli ebrei controllano i mezzi di informazione?
Il 77,7% degli esaminati di nuovo è tendenzialmente in disaccordo. Più della maggioranza (46,4%) si è detta totalmente in disaccordo, peccato che il risultato, come nella domanda precedente, sia reso spurio da un 31,3% che si è evidentemente dichiarato poco concorde.
In merito all’Olocausto, l’affermazione che non si mai accaduto viene respinta dal 84,4% degli esaminati (con un’alta percentuale del 67,3% del tutto in disaccordo e un non insignificante 17,1% che si è dichiarato poco in disaccordo). Mentre per la seconda domanda, relativa alla veridicità del numeri dei morti, la percentuale del 83,8% si reputa d’accordo, laddove però insiste un 18,9% di zona grigia.
Quali sono invece le percentuali preoccupanti?
Il 23,9% degli aderenti al test sostengono che gli ebrei hanno un controllo sull’economia e sulla finanza mondiali, dei quali il 17,9% ne è abbastanza sicuro e il 4,3% ne è addirittura molto sicuro.
Una percentuale molto simile, il 22,2%, crede o è abbastanza sicura che gli ebrei controllino i mezzi di informazione (dei quali, il 17,9% è abbastanza sicuro che sia così e il 4,3% è molto sicuro che sia così). Allo stesso modo, si attesta intorno al 26,4% la percentuale di chi crede o chi è abbastanza sicuro che gli ebrei controllino la politica americana.
Ma ciò che è veramente allarmante è la percentuale di chi nega la Shoah
Se all’apparenza un 15,6% può sembrare davvero trascurabile, assume un aspetto inquietante se si considera che nel 2004 la percentuale era del 2,7%.
In quindici anni, la percentuale è salita del 12,9%
Allo stesso modo, anche se la crescita è stata meno sensibile, la percentuale di coloro che ravvedono un numero eccessivo di morti per l’Olocausto, è passata da 11,1 a 16,1%.
Unico dato positivo è che, in merito alle prime tre domande, dal 2004 al 2020 c’è stata una diminuzione della percentuale.
A questo punto, viene da domandarsi quale sia la ragione di tanto scetticismo
Nonostante le campagne di sensibilizzazione, i treni della memoria, i convegni, il Giorno della Memoria, perché abbiamo un aumento e non una contrazione dello scetticismo nei confronti della Shoah?
Nello stesso test, è stato chiesto ai campioni esaminati quali, secondo loro, siano le ragioni
La maggior parte di essi le ravvede nel diffuso linguaggio basato sull’odio e sul razzismo e nell’imperante e mai sedato antisemitismo. Tanto è vero che il 47,5% di chi si è sottoposto al questionario, è consapevole di una recrudescenza dello stesso.
Ma siamo davvero di fronte a una recrudescenza?
Siamo davvero sicuri che, in realtà, l’antisemitismo non sia vivo sempre allo stesso modo e che non si sia mai depotenziato, nemmeno per un momento?
Considerando quanto accaduto in soli quindici anni, le speranze di trovare una soluzione per educare le menti degli italiani sembrano davvero ancora molto remote.
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