Gli Europei di calcio sono finalmente iniziati. Anche se con un anno di ritardo. Alla presenza di (poco) pubblico, ma è un lento ritorno alla normalità.
Molto bella la cerimonia di inaugurazione, con la Fanfara della Polizia di Stato in una splendida esecuzione del Guglielmo Tell di Rossini. E la bellissima romanza del Nessun Dorma di Puccini cantata da Andrea Bocelli. Abbiamo dimostrato all’Europa che in Italia sappiamo fare le cose. quando vogliamo.
L’Italia è scesa in campo contro la Turchia in maglia bianca. E ha subito fatto capire che il gioco lo voleva fare lei. Decisamente scarsa la direzione dell’olandese Danny Makkelie terribilmente assistito dal VAR. Un rigore lampante per noi è stato visionato e poi non dato. Se questi sono gli arbitri degli Europei, poveri noi.
La nostra nazionale è una bella squadra. Costruita con ragazzini terribili come Barella, Di Lorenzo, Locatelli e Donnarumma. Con i due vecchietti terribili Bonucci e Chiellini che danno stabilità ed esperienza alla difesa. Ma, più che altro, con un tridente spettacolare: Insigne, Immobile, Berardi. Piedi buoni e affiatamento.
La Turchia vista in questa partita inaugurale degli Europei a Roma invece è stata poca roba. Sono scesi in campo per fare un catenaccio totale. Poi palla lunga e pedalare.
Il primo tempo ha visto un’Italia che ci ha provato, ma senza riuscire a passare. Nel secondo tempo l’autogol di Demiral su cross teso di Berardi ha sciolto i turchi come neve al sole. Poi ci hanno pensato Immobile e Insigne a fare capire che l’Italia, a questi Europei, potrà dire qualcosa di significativo. Quei due si trovano ad occhi chiusi.
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