Europei, Nazionale e Zan

Come ti cucino Panem et circenses al popolo sovrano, che ha smesso di esserlo

Panem et circenses offrono l’Europa e gli Europei di calcio; Panem et circenses offrivano gli imperatori romani al loro popolo.

Popolus Romanus che, obnubilato dagli spettacoli di gladiatori e a pancia piena, si limitava a borbottare, ma alla fine accettava di essere suddito.

Null’altro che questo siamo anche noi, a giudicare dalle ultime 48 ore. Non che ce ne fosse il dubbio, per carità.

Sudditi dei media, dell’europa che stigmatizzava la vittoria della perfida Albione fuggiasca dal paradiso eurota.

E che tifava addirittura Italia. Che smacco per la Signorina Von Rottermeier, cosa je tocca fa’ per campa’.

Sudditi della propaganda inginocchiata e genuflessa, della cancel culture e del politically correct.

Uno spettacolo di distrazione

Matteo Berrettini e la Nazionale di Calcio sono stati ricevuti a Roma in pompa magna. Bande militari, discorsi, ricchi premi e cotillon. Selfie per tutti, venghino siori venghino.

Una settimana fa la fine della Missione in Afghanistan: vent’anni, 53 morti.

Nessun politico a ricevere la Folgore.

Nemmeno un Generale dei vertici delle Forze Armate.

Ma si sa, che i Generali di alto livello sono politici, e l’unica guerra che sanno fare è quella tra loro: per le poltrone.

La Nazionale vincitrice degli Europei torna a Roma? Cerimonia al Quirinale.
Succedeva anche nell’antica Roma, quando si ricevevano a corte i gladiatori vincitori ma si vietava il corteo di trionfo ai condottieri ritenuti “scomodi“. O non utili.

Arcobaleni europei

La verità è che si dovrebbe essere orgogliosi di essere Italiani a prescindere dalle vicende calcistiche di quattro ragazzotti, che non sanno fare altro che inginocchiarsi, per solidarizzare non sanno nemmeno loro con chi.

Per questo odio la retorica patriottarda e pallonara, urlante l’inno di Mameli ed avvolta nel Tricolore.

Il Tricolore lo si onora ogni giorno, non solo per il calcio.

Già, il Tricolore, quella bandiera che fino agli anni ’80 era nascosta nelle sedi di partiti di Destra, che era addirittura proibito esporre.

Il Tricolore, già: quello sdoganato da Ciampi, ridicolizzato dalle serenate del primo lockdown, abusato nelle partite di calcio.

Dimenticato nelle occasioni importanti, sostituito dalla bandiera europea, affiancato dall’arcobaleno. E magari accompagnato da Bella Ciao.

Quei colori iridati da Pride che marketing ha voluto che colorassero i brand più in voga in Occidente. Gli stessi che in Oriente li hanno nascosti sotto il tappeto: sia mai che poi a Dubai si venda una macchina o un pc in meno.

Li aspetto in Qatar, l’anno prossimo, i simbolini arcobalenizzati. Sì, là dove l’omosessualità è un reato: attesa inutile, non ci saranno.

Perché parlo dell’arcobaleno? perché oggi, 13 luglio 2021, è calendarizzato il voto sul DDL Zan, con la sua carica liberticida ed incostituzionale.

Ve ne eravate dimenticati, confessatelo. Non è colpa vostra, fa parte del circo.

Gli ordini superiori sono di pigiare l’acceleratore sul calcio e sugli europei, sia mai che le coscienze si risveglino ed il popolo capisca.

Capisca di essere sovrano e non suddito.

Capisca che non sono in gioco i diritti – che sono già assicurati e tutelati –  ma la libertà di pensiero di tutti noi.

 

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