Fase 2: i negozi restano chiusi ma riapre il gioco d’azzardo

FASE

FASE 2 -Il Governo ha lanciato un messaggio chiaro. In poche parole, ci stanno dicendo che di soldi per fronteggiare la crisi non ce ne danno, la maggior parte delle imprese rimangono chiuse, tuttavia ci offrono una meravigliosa opportunità: tentare la fortuna alle slot machine.

Dal 27 aprile, infatti, si potrà tornare a giocare al 10eLotto, Million Day, Winforlife e Vincicasa. Dal 4 maggio, oltre a Lotto e SuperEnalotto, ripartono le giocate all’EuroJackpot. Infine dall’11 maggio si potrà tornare a scommettere oppure fare una puntata alle slot. Le sale slot o da gioco resteranno chiuse, tuttavia per giocare si potrà recarsi tranquillamente in tabaccheria.

Nelle tabaccherie si trovano circa 60.000 slot. Viste le misure di contingentamento delle entrate ed il rispetto del distanziometro sociale, ne verranno accese circa la metà. Si calcola quindi l’11 maggio saranno riaccese tra le 25.000 e le 30.000 slot. In poche parole, si potrà andare al bar per giocare d’azzardo ma non per prendere il caffè. Si potrà uscire per andare a giocarsi i propri risparmi ma non per far giocare propri i figli in un’area gioco. Conte sta trasformando la tragedia in farsa. 

UN GIGANTESCO GIRO D’AFFARI

Il mondo dell’azzardo è dunque tra i primi a ripartire e non ne dubitavamo. La motivazione è evidente: il giro d’affari lo scorso anno è stato di circa 120 miliardi di euro e le agenzie di scommesse sono dei veri e propri colossi, abituati ad esercitare pressione sugli esecutivi. Il 22 aprile scorso, il Direttore dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli, ha informato il Ministro dell’Economia e delle Finanze di voler avviare, in considerazione dell’inizio della cosiddetta “Fase 2”, un “graduale ripristino delle attività di gioco secondo criteri che privilegino i motivi di salute pubblica”.  

IL PERICOLO DIPENDENZA

Noi, lo affermiamo senza remore, siamo sostenitori di una celere riapertura del Paese. Troviamo però assolutamente inopportuno che si inizi dal gioco d’azzardo. Anche in considerazione del fatto che la reclusione forzata sta generando nella popolazione un momento di forte instabilità psicologica. Trattandosi di un’attività che genera forte dipendenza, concedere come opportunità per trattenersi fuori dalla propria abitazione quella di giocare alle slot, rischia di creare una vera e propria bomba sociale. Oltretutto, capita spesso che i giocatori abituali siano già fortemente colpiti da problematiche di tipo economico. In questa fase non è difficile immaginare cosa possa accadere ad una persona forzatamente a casa dal lavoro, privata della possibilità di coltivare altre passioni, ma libera di attaccarsi ad uno di quegli schermi.

Il commercio continua ad essere chiuso, le attività sportive limitate, non ci sono certezze per chi desidera riaprire la propria attività. Ci dicono che comprare merce al dettaglio sarebbe pericoloso. Alternarsi alle macchinette del gioco d’azzardo, però, pare vada bene. Si potrà andare in un bar tabacchi per le slot ma non per comprare un panino o farsi versare una bibita. Il tutto, oggettivamente, appare grottesco.

Come spesso si dice, a pensar male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca… Questa grottesca scelta avrà forse a che vedere con il miliardino di euro che ogni mese, da questi giochi, finisce nelle casse dello Stato?

 

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