Fingono serenità ma sono tutti in tilt

Fingono serenità ma sono tutti in tilt

Dopo il mancato assassinio di Donald Trump, tutto l’establishment occidentale è sull’orlo di una crisi di nervi.

Le litanie sulla “non accettabilità della violenza politica” sono solo uno slogan ripetuto ossessivamente. Sono gli stessi che ci hanno detto: “non ti vaccini, contagi e muori”, “volete la pace o il condizionatore”, “c’è un aggredito e un aggressore”. In realtà sono i gestori del monopolio della violenza più terribile: quello della guerra.

Col corollario della chimera degli attentati e degli assassinii compiuti verso chi non si sottometteva, qui da noi ed altrove: Mattei e Lumumba, Olaf Palme e Aldo Moro, Haider e Gheddafi, ed oggi Raisi e Fico, la scorta di Orban e Trump. Già Trump, e qui può saltare tutto. Perchè sono gli USA, il centro del comando. Perché se cade la tigre di carta, tutte le balle che ci hanno raccontato li potrebbero travolgere.

Non arrabbiatevi, quando appena li criticate, vi dicono di andare ad abitare a Mosca, Pechino e Teheran, non sanno più cosa dire. Ditegli che la bella Italia l’hanno fatta i nostri padri, operai e piccoli imprenditori, che ora si stancherebbero di una classe dirigente corrotta, vile e venduta. Potrebbe mancare poco.

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