Franco Pontone, ex segretario amministrativo di Alleanza Nazionale, è morto martedì 2 giugno portando con sé nella tomba i segreti nascosti sulla vendita della casa di Montecarlo che ha stroncato la carriera politica di Gianfranco Fini. L’abitazione era stata donata nel 1999 al partito “Alleanza Nazionale” dalla contessa Anna Maria Colleoni. Proprio delle delicate pratiche di accettazione dell’eredità della nobile si dovette occupare Pontone. Un patrimonio immobiliare immenso diviso tra Roma, Ostia, Monterotondo e Montecarlo. Come accennato fu una di queste vendite, anzi svendite (appartamento monegasco di Boulevard Principesse Charlotte 14) – ricorda Il Tempo – gli costò l’iscrizione nel registro degli indagati per truffa insieme a Fini, allora presidente di An.
Fin qui tutto nella norma, se non fosse che anni dopo la Procura di Roma scoprì che l’appartamento della Colleoni apparteneva a due società riconducibili a Elisabetta (compagna di Fini) e Giancarlo Tulliani (“cognato” di Fini). L’abitazione era stata pagata con i soldi sottratti al Fisco italiano dal “re delle slot” Francesco Corallo, per poi essere venduto a ottobre 2015 a un milione e 360mila euro. Da qui l’accusa di riciclaggio trasnazionale che vede oggi a processo l’ex presidente dalla Camera, insieme alla compagna, il cognato e il suocero.