Finiti tra le Green-fie
Quotidianamente siamo ormai bombardati dalla continua ed incessante propaganda verso politiche “verdi”. A Bruxelles, da tempo, sono stati adottati veri e propri “pacchetti” di direttive e regolamenti che ciascuno Stato Europeo, nel breve periodo, sarà costretto a rispettare. Non passa poi giorno in cui non si veda e senta in televisione, nonché sui giornali, gruppi di attivisti che, il più delle volte, con bizzarre motivazioni, tentino di giustificare il peso delle loro condotte a difesa del pianeta.
Negli scorsi giorni, per rimanere sull’attualità, i manifestanti di “Ultima Generazione” hanno cercato di impedire in Viale Fulvio Testi a Milano, la circolazione delle auto. Un attivista presente sul posto ha cercato di difendere questa manifestazione – evidentemente ad alto tasso di pericolosità soprattutto dal punto di vista della viabilità dei mezzi di soccorso – nel seguente modo: “noi abbiamo chiamato il 118 per far sì che le ambulanze non passassero di qua”.
Affermazioni di una gravità inaudita.
Da quando i cittadini possono arrogarsi il diritto di poter stabilire quale debba essere l’esatto percorso che un’ ambulanza e/o un qualsiasi altro mezzo di soccorso debba effettuare? Ben si comprende lo stato delirante e di inciviltà che gli eco-apocalittici abbiano ormai raggiunto.
Rimanendo sempre su fatti di cronaca, il peso di certe scelte ideologiche stanno iniziando, altresì, a mietere le prime vere “vittime”. È di pochi giorni fa la notizia circa la chiusura dello stabilimento di Crevalcore (Bologna) da parte del gruppo Marelli. La chiusura dello stabilimento, impegnato nella produzione di componenti per motori endotermici, è prevista per il prossimo gennaio. Tale chiusura non sarà indolore: saranno lasciati a casa ben 231 lavoratori. Nella giornata di venerdì 22 settembre è stato indetto dai sindacati, tanto dei lavoratori, tanto dei datori di lavoro, uno sciopero di ben otto ore presso tutti gli stabilimenti del Gruppo Marelli.
Per non parlare, inoltre, delle scelte illogiche che dal 1 settembre il Comune di Firenze ha deciso di adottare; tale data ha segnato l’inizio dell’inutilizzabilita’, in molte zone della città Fiorentina, delle auto a motore diesel Euro5.
Si può facilmente comprendere come il peso di simili decisioni possa “stritolare” famiglie ed imprese.
Se ci si pone l’obiettivo di adottare e perseguire determinate politiche, sensato sarebbe anche valutare il peso delle variabili negative. A Bruxelles, pare che questo passaggio sia stato dimenticato.
Giusto approccio e inevitabile buon senso è stato invece adottato in Inghilterra. Il Primo ministro britannico Rishi Sunak ha deciso di non cedere alle rivolte degli ecointegralisti , annunciando che i veicoli a gasolio potranno circolare fino al 2035. Una presa di posizione particolarmente moderata. Resta l’impegno di fondo in direzione Green, ma senza una corsa a perdifiato e tutte le scadenze temporali saranno riviste, dilatate, allungate.
Come si può ben comprendere si tratta di un approccio graduale; cosa che dovrebbe, anche Bruxelles, cominciare a pensare di fare.
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