È proprio vero: a Natale siamo tutti più buoni, magari meno cinici. Qualcuno sicuramente coerente con sé stesso e meno attaccato alla poltrona.
Sto parlando di Lorenzo Fioramonti: pentastellato per vocazione, Ministro dell’Istruzione per carica istituzionale. Colui che ci fa sperare che nei 5stelle ci sia ancora qualcuno che non ha venduto l’anima a Renzi.
Fin dall’inizio della sua seconda avventura con Conte (nel primo governo era stato sottosegretario), aveva sempre lamentato una cronica mancanza di fondi per l’istruzione nazionale che, in teoria, dovrebbe essere un caposaldo di ogni nazione civilizzata.
Adesso che siamo al varo della legge di bilancio, con Conte pronto a scagliare la bottiglia di champagne (o di gazzosa, chissà), Lorenzo Fioramonti ha messo in pratica quelle intenzioni che stava minacciando da tre mesi a questa parte: se non arrivano 3 miliardi, me ne vado.
E così ha recapitato in mano a Conte il suo regalo di Natale: lettera di dimissioni dal MIUR. Saluti & baci.
Adesso si parla del Presidente della Commissione Antimafia Nicola Morra come sostituto. Attendiamo notizie da Bonafede