Un vecchio adagio recita: il bisognino fece trottar la vecchiarella.
E i proverbi sono la saggezza dei popoli. Vediamo di spiegare meglio: Rocco Commisso è un tizio con un patrimonio personale di 5 miliardi di dollari. Non ereditati, ma guadagnati col lavoro e col cervello. È un imprenditore che, all’alba dei 70 anni, ha una potenza mentale e una velocità di esecuzione impressionante. E non si piega alle dinamiche rallentate della politica e della burocrazia italiana.
Viaggia ai ritmi imprenditoriali americani. Ritmi di marcia inaffrontabili per le dinamiche nostrane.
In 4 mesi ha comprato un terreno su cui costruirà il secondo più grande centro sportivo d’Italia e, ci possiamo scommettere, quello più all’avanguardia. Piccola postilla: il terreno è a Bagno a Ripoli, non nel comune di Firenze. Se Rocco non trova in casa, trova fuori. FAST!
E così stava facendo per lo stadio. Dopo aver preso porte in faccia per la ristrutturazione del Franchi, e dopo aver avuto conferme di tempi biblici per l’area Mercafir, Rocco e il suo stato maggiore sono andati fuori città. E qui il sindaco di Campi Bisenzio ha assicurato: vieni da noi che abbiamo spazio, volontà e tempi brevi.
Questa scelta deve aver messo un po’ di pepe alle terga della giunta fiorentina ed ecco che per magia oggi viene deliberato il terreno giusto da vendere alla società per la costruzione del nuovo stadio. Spazio, tempi brevi e (finalmente) volontà. Oppure bisogno.
Fatto sta che Nardella ha dichiarato che, all’unanimità, la giunta ha votato per la vendita dell’area Mercafir. Si preannuncia che in 48 mesi tutto sarà pronto per la nuova casa delle partite della Fiorentina.
Bisogna ringraziare un po’ tutti: Rocco e la sua banda di uomini FAST, la giunta di Firenze per aver incredibilmente sbloccato la situazione. Ma soprattutto Emiliano Fossi, sindaco di Campi Bisenzio che, grazie alla sua disponibilità ha creato un bisogno impellente che non ha fatto trottare la vecchiarella, l’ha fatta correre.