Fiorentina vs Nardella 1 a 0

Fiorentina vs Nardella 1 a 0

La società calcistica Fiorentina entra a gamba tesa nella politica cittadina già assai agitata dalle note vicende relative alle candidature a sindaco.

Joe Barone e Rocco Commisso rispettivamente direttore sportivo e presidente della squadra, ormai non nascondono più la estrema insofferenza nei confronti della politica locale e in particolar modo nei confronti del sindaco Nardella e del presidente Giani.

Questi ultimi rei di non aver fatto tutto il possibile per gestire con saggezza la vicenda dello stadio Franchi

E, recentemente, di non aver saputo evitare che nei prossimi mesi la squadra gigliata giochi fuori Firenze o addirittura fuori Toscana per giocare le partite casalinghe.

Infatti, a breve dovrebbero iniziare i lavori del restyling delllo stadio Artemio Franchi e spazio per la squadra viola proprio non c’è.

In questo clima già assai teso, in un incontro al Viola Park con i tifosi, il Ds Barone si è lasciato sfuggire frasi criptiche ma dal sapore evidentemente chiaro.

“So che a breve ci saranno le elezioni. Votate votate il vostro governatore e non cambierà mai nulla. Io sono qui per cambiare le cose”

Questo il passaggio incriminato con un riferimento chiaro alle elezioni regionali del 2025, e uno leggermente più sfumato a quelle del 2024.

Insomma, una chiamate alle armi (elettorali) quella di Barone che sembra incitare la tifoseria viola a una netta presa di posizione contro una amministrazione che – c’è da dirlo – sullo stadio ha dato prova costante di insipienza e incapacità politica.
Mentre Barone – abbracciando Matteo Renzi – affermava che la Fiorentina non è un giocattolo della politica, Nardella rispondeva stizzito che non è compito del Comune decidere dove andrà a giocare la Fiorentina durante i lavori al Franchi.

Il clima è teso

Il PD trema. Oltre a grosse grane interne rischia di dover affrontare una specie di ammutinamento politico-sportivo. Ma nonostante ciò, persiste in un atteggiamento di non ascolto, che potrebbe essergli fatale.

Già con la ipotetica costruzione del nuovo stadio i rapporti tra. Società e istituzioni cittadine erano esplosi. La Presidenza viola si era impegnata a stanziare di tasca propria una considerevole somma per fare un nuovo stadio ed è stata bloccata dalla politica e dalla burocrazia.

Roba da non credere per il patron viola che già da tempo ha fatto sentire la propria voce su questa vicenda che a tratti assume contorni grotteschi.

Oggi, nuove grane assai grosse che obbligheranno la Fiorentina a giocare fuori casa anche le partite “in casa”, scelta vista come mancanza di rispetto da parte delle istituzioni nei confronti del club e della tifoseria. Insomma, un terremoto alle porte .

Quanto influirà questa vicenda sui prossimi appuntamenti elettorali?

Non è dato sapere, ma sarebbe un errore sottovalutare l importanza della presa di posizione della dirigenza viola. La Fiorentina per Firenze è una religione laica e civile. Il tifo per i gigliati, un orgoglioso tratto distintivo della città. Non è possibile separare i fiorentini dalla Fiorentina. E siccome i tifosi viola votano

….. Insomma…

Nardella e Giani hanno più di un motivo per preoccuparsi.

D’altra parte lo stadio Franchi e tutto ciò che ruota intorno alla squadra è elemento cardine della vita civile di Firenze e condiziona in qualche modo la politica locale.

Come detto, da questo punto di vista, gli ultimi anni sono stati difficili, e – seppur fra alterne vicende – hanno visto logorarsi i rapporti fra società e amministrazione comunale e regionale.

Che si sia giunti al redde rationem?

Chi scrive non può che augurarselo perche la protervia che anche in questa circostanza hanno manifestato certe scelte politiche deve trovare giustizia (elettorale). Che sia la squadra cittadina l’esecutore di tale giustizia suona come un contrappasso interessante e significativo.

È finito il tempo in cui tutto era scontato, compreso l’appoggio di tutti al PD.

Questa vicenda richiama l importanza di una politica che sappia ascoltare le istanze del territorio e che sappia intercettarle per dare loro uno sbocco in termini di scelte amministrative.

Una ovvietà che il PD sembra aver dimenticato da tempo. E questo potrebbe essere – per rimanere in tema calcistico – un clamoroso autogol!

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