Firenze al voto: da “aiuola” torni città del mondo (parte seconda)
Il respiro della candidatura di Schmidt
Dante Alighieri arriva a definire la sua Firenze, tutta presa da beghe, lotte e meschinerie, come “aiuola” (Paradiso, XXII).
A volte la città del giglio è vista troppo “dal di dentro” con il rischio di perdere completamente quella che nei momenti migliori è stata città universale.
Proprio per questo l’ufficializzazione della candidatura di Eike Schmidt a Sindaco di Firenze riporta la città del giglio alla dimensione che le compete davvero: da aiuola a luogo eccellente del mondo.
Il centrodestra ha l’opportunità ed il dovere di assecondare ed ottimizzare questo ruolo del candidato Sindaco che compone sulla sua persona tre caratteristiche: conoscenza ed amore per la storia locale, radicamento “genetico” nella cultura europea, respiro umano e professionale di livello mondiale.
Un progetto alternativo sull’asse Firenze- Roma
In questo naturale gioco delle complementarietà tra candidato Sindaco e coalizione che lo sostiene non dovrebbe essere difficile assortire al meglio il realismo eclettico di Schmidt, già messo alla prova con la felice esperienza di direttore degli Uffizi, con la solidità politica del centrodestra, che, forte della comune esperienza di governo a livello nazionale, può smascherare le enormi contraddizioni dell’amministrazione fiorentina della sinistra-centro e proporre ai cittadini un progetto alternativo sull’asse Firenze – Roma.
Il necessario valore aggiunto della lista del Sindaco
A nostro parere è giusto lasciar libero Schmidt di costituire e presentare una propria lista del Sindaco. Quanto più sarà robusta e competitiva, tanto più sarà in grado di portare alla coalizione un significativo valore aggiunto. E non parliamo solo di un possibile apporto in quantità, ma di un rilevante contributo in qualità, che potrebbe attivare precisi ambiti professionali, interessanti profili accademici e culturali, mondi vitali dell’imprenditoria, figure legate ai corpi intermedi.
Oltre il perimetro del centrodestra
Il centrodestra per vincere una competizione, che diventa cruciale per il futuro di Firenze, per gli equilibri dell’intera regione ed addirittura per la stessa prospettiva nazionale, ha bisogno di andare oltre il semplice perimetro della coalizione. La nostra impressione è che il disincanto di molti fiorentini, che spesso si trasforma in autentica frustrazione per i “macigni” che la città deve sopportare, potrebbe essere vinto proprio valorizzando la specificità umana e professionale di Schmidt. Ben combinata con la sua lucidità politica, che, inequivocabilmente, ha caricato sulle spalle del PD e di chi porta la responsabilità del governo cittadino le colpe della grande eclisse di Firenze.