Firenze: aree vietate a chi è stato denunciato per stupefacienti e reati contro la persona

Il Prefetto Laura Lega ha firmato un’ordinanza che tenta di arginare il degrado dilagante nella città di Firenze. Sarà vietato stazionare in alcune aree alle “persone dedite ad attività illegali”, che saranno allontanate. La prefettura, di fatto, introduce una sorta di daspo urbano tarato sulla Fortezza da Basso, il parco delle Cascine, piazza San Jacopino, ma soprattutto su diverse zone del centro storico finite nel mirino delle forze dell’ordine: via dei Servi, piazza dei Ciompi, via dell’Ariento, via Sant’Antonino, borgo San Lorenzo, piazza del Mercato Centrale, via Nazionale, largo Fratelli Alinari, piazza della Stazione, via Panicale, via Guelfa, via de’ Benci, largo Pietro Annigoni, via dei Pandolfini.

IL PROVVEDIMENTO INTEGRALE (clicca qui)

In queste zone, è scritto nel provvedimento, sarà vietato lo stazionamento “a soggetti che ne impediscano l’accessibilità e la fruizione con comportamenti incompatibili con la vocazione e la destinazione di tali aree”. Sempre nelle stesse aree, quindi, sarà ritenuto responsabile di tali condotte e allontanato “chiunque sia stato denunciato a Firenze per attività illegali in materia di stupefacenti, reati contro la persona o per danneggiamento di beni”, oppure chi è “stato destinatario di contestazioni di violazioni della normativa che disciplina l’esercizio del commercio su aree pubbliche”.

L’intento è quello di “garantire la massima sicurezza e la piena fruibilità del centro storico”, perché “punta a garantire maggiore sicurezza nelle strade, restituendole alla libera e legale fruizione dei cittadini”.

Così “allo scopo di rafforzare l’azione, è stato deciso di innalzare ulteriormente la capacità di risposta, potenziando l’attività di contrasto con l’attuazione di nuove strategie per rendere più difficile il radicamento di fenomeni di illegalità e di degrado”.

Un primo segnale, per un problema che ha portato la città di Firenze tra le prime d’Italia per i reati di micro-criminalità.

Exit mobile version