E così qualche imbecille ha pensato bene di scrivere sui muri esterni di Palazzo Strozzi. Lo chiamo col nome che si merita. Imbecille. Che finendo in -e è buono sia al maschile sia al femminile, tanto per non urtare la sensibilità di genere ultrabinario tanto di moda in questi giorni.
Io ho rispetto, anzi adoro l’arte. Arte antica, arte moderna. Arte contemporanea. A molti, abbiamo capito, l’arte contemporanea non piace. Sono gusti, e come tali insindacabili. Anche se mi permetto di fare notare che ogni arte, quando è nata, era contemporanea. Ma sto facendo inutile filosofia per il tono e il taglio che questo articolo deve avere. Scrivere sui muri è delinquenza, non arte.
La verità è che il Sindaco Dario Nardella ha subito mandato una squadra di “pulitori” a rendere dignità a Palazzo Strozzi. Indubbiamente ha fatto il suo dovere di Sindaco. Ma, pur nella sua celerità encomiabile, mi permetto di criticarlo.
Perché facendo pulire a operai del Comune, non dà nessuna lezione. Nessun insegnamento. Nardella ha dichiarato che stanno esaminando le riprese delle telecamere di sicurezza di cui Firenze è piena. Al fine di individuare il prima possibile i responsabile di questo vandalismo.
Una volta scovati, questi imbecilli (plurale neutro di imbecille), dovrebbero essere armati di secchio di acqua saponata e un bel bruschino duro. Poi, controllati a vista dalla Polizia Municipale (si possono ancora chiamare vigili?) messi a spazzolare per bene. Devono far ritornare Palazzo Strozzi agli antichi splendori. Con sudore della fronte e tanto olio di gomito. E non contento, dovrebbero anche pagare di tasca loro le spese per l’acquisto di spazzola, secchio e sapone.
In questo modo, vedrai che ne avranno meno di voglia di imbrattare la città. E questo non perché è Palazzo Strozzi: dovrebbe essere applicato a tutto il territorio cittadino.
Ci pensi, caro Sindaco.
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