L’imprenditore fiorentino, assistito dagli avvocati Nicolas Pistollato, dello studio Alfano Pistollato, e dall’avvocato Massimiliano Bianchi, denuncia di aver pagato oltre 15.000 euro per prestazioni che poi non sarebbero mai state rese, tra cui serate nel locale con la presenza dello stesso Corona. Secondo l’esposto, gli accordi avrebbero previsto anche la creazione da parte della srl di un sito web con e-commerce per il locale, di una pagina Instagram e l’avvio di una campagna promozionale.
Corona non si è mai presentato alle serate
Tuttavia, viene precisato ancora nella querela, il fotografo non si è mai presentato alle serate, e il sito web non sarebbe mai stato completato, e comunque al gestore non sarebbero mai stati forniti i codici di accesso. Quando erano già stati pagati i primi 15.000 euro dei 25.000 previsti dall’accordo; la società proprietaria dei diritti d’immagine di Corona avrebbe comunicato di considerare il contratto non valido; lamentando una serie di inadempimenti da parte del locale di Firenze.
La cannabis legale
Corona è stato querelato anche per sostituzione di persona: nello stesso esposto infatti viene anche accusato di aver ceduto uno spazio della spiaggetta sull’Arno che il Comune di Firenze ha dato per l’estate in concessione allo stesso gestore. Corona, secondo la querela, a insaputa del gestore avrebbe ceduto lo spazio, per allestire uno stand, a una ditta che vende cannabis legale. Tuttavia, lo stesso concessionario comunale ha chiarito questo aspetto con la ditta della cannabis mentre questa si accingeva ad insediarsi nella porzione di spiaggia sul fiume.
Fabrizio Maria Corona
(Catania, 29 marzo 1974) è un personaggio televisivo e imprenditore italiano.
Ex partner e amministratore di Corona’s, agenzia fotografica di Milano, negli anni è stato coinvolto in diversi procedimenti giudiziari (tra cui la nota inchiesta Vallettopoli); nel 2015 venne condannato definitivamente dalla Cassazione a 13 anni e 2 mesi di reclusione per reati continuati.
Dal dicembre 2019 agli arresti domiciliari per motivi terapeutici. Nel marzo 2021 il tribunale di sorveglianza di Milano ne ha disposto il ritorno in carcere.