Firenze – Appuntamento per venerdì 18 alle ore 18. Sarà lì che, nella centralissima piazza della Repubblica, il centrodestra chiuderà la campagna elettorale per le regionali. In maniera unitaria, com’è stato già, per esempio, per Stefano Caldoro in Campania e per Raffaele Fitto in Puglia. Dunque, sul palco Giorgia Meloni, Matteo Salvini e Antonio Tajani saranno di nuovo insieme, per sostenere stavolta Sussana Ceccardi, la donna che, comunque vada, ha già fatto l’impresa. Perché quello che sta succedendo intorno alla Toscana, il dibattito infuocato a sinistra, i timori reali di perdere anche questo ennesimo fortino rosso dicono che l’impresa a suo modo è già compiuta, anche al di là di quello che diranno alla fine le urne.
Chiti ammette: “Le regionali hanno un valore politico”
Basta leggere le parole di oggi di Vannino Chiti, che della Toscana è stato a sua volta presidente, per avere l’ennesima conferma che la sinistra – il Pd – è già al giro di boa, che quell’era è già finita. “Io sono convinto che vincerà il centrosinistra, ma la partita è difficile – come in Emilia – e non va sottovalutata”, ha esorcizzato Chiti, non senza nasconde una sottile preoccupazione. “Le regionali – ha spiegato parlando con l’agenzia di stampa Adnkronos – sono anche un voto politico. E c’è un pezzo del mondo della sinistra che vuol darci un segnale, che non si è sentito, in questi anni, rappresentato dal Pd”. Poi, l’altra ammissione di sconfitta. “Nel 2019 abbiamo avuto un buon risultato alle amministrative, ma – ha ricordato Chiti – prima si è perso Grosseto, Arezzo, Siena, Massa, Carrara, Pistoia, Pisa… E una domanda te le devi fare“.
Il governo pensa a come salvarsi (sacrificando Zingaretti)
Il Pd, però, quella domanda non solo non se la fa, ma non sembra in grado di farsela. Ed è così, per esempio, che mentre tutto intorno parla di debacle, invece di scegliere la via della democrazia pensando eventualmente a restituire la parola ai cittadini, da quelle parti si pensa a come salvare le poltrone con un eventuale rimpasto. “Se dovesse cadere la Toscana ad essere in pericolo sarebbe Zingaretti, non il governo”, ha commentato Massimo Cacciari. Intanto, però, le altre poltrone sarebbero salve, in attesa di un giro più favorevole, magari con l’aiutino di una legge elettorale ad hoc.
In Toscana una festa per il centrodestra
“Ci attendiamo tanta gente, ma principalmente auspichiamo che sia un pomeriggio di festa. Un appuntamento assolutamente pacifico da concludere assieme, dopo intense settimane di confronto sui problemi, dialogando con tantissimi toscani”, hanno spiegato i dirigenti regionali di Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia Daniele Belotti, Alessandro Tomasi e Massimo Mallegni, annunciando il comizio di venerdì. I coordinatori rappresentanti del centrodestra hanno quindi ricordato che “noi abbiamo redatto, pur non obbligati, un preciso, articolato e qualificato programma per un completo rilancio della Toscana. Altri, come il candidato del Pd, non ci sembra abbiano avuto la nostra identica sensibilità”. “Ci auguriamo – hanno concluso – che tutto si possa svolgere regolarmente, senza nessun tipo di provocazione o intimidazioni”.
Viola Longo www.secoloditalia.it
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