Firenze, morta per un gioco erotico in albergo.
Pessere morta durante un rapporto sessuale brutale, Aicha Shili, la 55enne tunisina, residente a Pontassieve, trovata priva di vita mercoledì mattina nella stanza numero 9 dell’hotel Enza di via San Zanobi. E’ l’ipotesi a cui sta lavorando il pm Ester Nocera, che, alla luce dei primi risultati (ancora parziali) dell’autopsia, ha indagato per omicidio preterintenzionale l’uomo che ha visto viva per l’ultima volta Aicha. L’esame, effettuato dal medico legale Martina Focardi, ha detto anche altro, alla procura. E cioè che la tunisina non poteva assolutamente essere viva la mattina di mercoledì, come ha invece riferito nell’interrogatorio l’indagato, Giuseppe Licari, nato a Marsala nel 1964. Che avrebbe quindi dormito due notti con il corpo senza vita nella stanza.
All’ipotesi del sesso ‘’brusco’’, anche se consensuale, i carabinieri del reparto operativo ci sono arrivati alla base dei segni rinvenuti sul corpo. Segni nella zona del collo e anche sulla nuca ben diversi dallo strangolamento (infatti l’ipotesi di omicidio volontario è tramontata) ma compatibili con la gestualità di un amplesso che avrebbe provocato un malore alla donna. Aicha, un passato di tossicodipendenza, avrebbe perso i sensi. Sarebbe poi morta soffocata per un rigurgito. L’ipotesi è che tutto questo sia avvenuto lunedì sera, nel corso della prima notte della coppia in hotel. Probabilmente doveva essere l’unica, per questa coppia clandestina, se non fosse avvenuta la tragedia. Il successivo comportamento di Licari fa ipotizzare agli inquirenti che questi abbia fatto di tutto per ritardare il rinvenimento del cadavere. Prima ha prenotato per un’altra notte, mercoledì mattina se n’è andato, facendosi prima fissare un altro hotel a Pisa (dove vive, anche se non risulta avere un tetto) e annunciando che la donna sarebbe rimasta ancora. Invece era in camera, sotto le coperte, con solo una canottiera intima indosso. La tv era accesa.
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Fonte: la nazione Firenze