Firenze – Diciamocelo, son 600 anni che il Duomo è tra i coglioni. Sarebbe l’ora di demolirlo, e farci un parcheggio a pagamento. Comodissimo per poi andare da Mc Donald, all’Hard Rock Caffè e alla Apple. Sì sì siamo a Firenze, sembra di parlare della periferia di Detroit, d’accordo, ma il Duomo lì non c’è, parliamo di Firenze. Da loro lo spazio per parcheggiare i pick-up e andare ai grandi magazzini non manca, sono fortunati.
Da noi, dicevamo, c’è sta benedetta cattedrale tra le palle. E’ pure scomoda da raggiungere. Se proprio vogliamo tenerci il vecchiume rinascimentale, almeno facciamoci arrivare la tramvia. Dario Nardella ha annunciato che cercherà di avvicinarsi più possibile al Duomo di Firenze. Non lui, la tramvia.
In effetti adesso è a distanza siderale: 650 metri.
Star dietro al nostro amato sindaco non è semplice. E’ uno stacanovista della boiata, vero olimpionico della minchiata. Solo un paio di giorni fa aveva proposto di riaprire le scuole per l’ultimo giorno di lezioni. Così i ragazzi avrebbero potuto salutarsi e, tanto che c’erano, ricreare dei focolai di contagio. Il virus si sta rapidamente indebolendo, c’è bisogno di ridargli tono.
Tornando alla tramvia, bella l’idea dell’uomo che farfuglia di far sfrecciare la ferraglia ai piedi della guglia. Certo però si potrebbe far di meglio. La tramvia potrebbe tranquillamente passare dalle porte bronzee della basilica e uscire dal lato della cupola del Brunelleschi. Le gradinate dove hanno bivaccato generazioni di turisti mordi e fuggi, tra l’altro, sono perfette per aspettare l’arrivo del treno. Magari ci andrebbe montata una bella pensilina per ripararsi dalla pioggia. Ma sono dettagli, possiamo pensarci dopo.
Intanto iniziamo col demolire il Battistero. Intralcia l’incrocio delle rotaie e rende difficile vedere la pizzeria a taglio, da un lato all’altro della piazza.
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