Firenze: quando la realtà presenta il conto, anche la propaganda si congela
L’accoglienza riservata alla sindaca di Firenze, Sara Funaro, dagli studenti del Liceo Michelangiolo è stata tutto fuorché calorosa. Anzi, fredda come i termosifoni dell’istituto, che – insieme a bagni rotti e infiltrazioni – sono diventati il simbolo di una gestione che preferisce la propaganda ai fatti concreti
All’ingresso della scuola campeggiava uno striscione inequivocabile: “Funaro non sei benvenuta”, mentre gli studenti hanno colto l’occasione per leggere un documento in cui elencavano tutte le criticità strutturali della scuola.
La risposta della sindaca? La solita promessa di dialogo, la stessa che viene ripetuta in ogni occasione, mentre i problemi rimangono gli stessi.
Dove sono i soldi per le scuole?
Il problema non è solo del Michelangiolo, ma di molte scuole fiorentine. Eppure, mentre gli istituti restano al freddo, il Comune trova risorse per progetti “green” e iniziative dal forte impatto mediatico. Ci sono milioni per le barriere elettroniche delle ZTL, per le piste ciclabili, per le pareti verdi, ma non per il diritto basilare di studenti e docenti a un ambiente dignitoso.
Eppure va dato atto ad esempio, il Comune ha ottenuto 1,09 miliardi di euro dal PNRR, di cui una parte destinata all’edilizia scolastica, e la Regione Toscana ha speso 80 milioni per ricostruire 16 scuole green
È comprensibile lo sforzo e il fatto che non si può pretendere che anni e decenni di incuria possano essere risolti in poco tempo ecco perché altre scuole, come il Michelangiolo, versano ancora in queste condizioni e probabilmente continueranno a versare per molti altri anni fintanto magari il calo demografico risolverà il problema consentendone la chiusura per accorpamento dovuto alla mancanza di studenti.
Va detto e sottolineato che le risorse del pnrr sono europee quindi senza l’ Europa non sarebbe stato fatto neanche ciò che è stato fatto
La politica del consenso a tutti i costi porta a questo e adesso dovrebbero ammettere che terminato il pnrr la realtà tornerà quella di sempre e i fondi per altri lavori non ci saranno almeno ché Comune e altre istituzioni non trovino il modo di risparmiare e finanziare i lavori evidentemente non più procrastinabili.
Ciò che rende questa contestazione ancora più significativa è il fatto che molti di questi studenti provengono da ambienti solitamente vicini alla sinistra progressista. Sono gli stessi che spesso Funaro e il PD cercano di corteggiare, strizzando l’occhio a certi temi come la Palestina o i diritti civili, usandoli come collante ideologico con un’area sociale che funge da amplificatore di consensi
Ma quando si passa dalle parole ai fatti, ecco che il giochino si rompe. Perché la propaganda non ripara i bagni, non scalda le aule, non risolve i problemi concreti. E allora anche il più politicizzato degli studenti si accorge che la narrazione non basta più.
Questo episodio dimostra che la politica del consenso a tutti i costi prima o poi si scontra con la realtà. Firenze non ha bisogno di slogan e promesse di dialogo, ma di amministratori capaci di affrontare e risolvere i problemi concreti della città con un serio e oculato uso delle risorse
Gli studenti del Michelangiolo hanno lanciato un segnale chiaro: la pazienza è finita.
E stavolta Funaro ha dovuto affrontare una realtà che non può essere nascosta dietro un bel discorso, anche se a dire il vero in questo caso è stata accusata di colpe che vengono da chi l’ ha preceduta e che lei dovrebbe sconfessare e indicare come reali autori della situazione se non vorrà più essere accomunata in futuro a loro, ma si sa che ammettere gli errori e magari accusare chi ti ha preceduto e ceduto il posto non è facile meglio cercare un dialogo.
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