Firenze, Piazza della Libertà – Lo aspettavo, vi giorno che lo aspettavo. Sarebbe arrivato presto il giorno del ritrovamento di qualcosa di inestimabile valore archeologico che avrebbe bloccato i già stentanti lavori in piazza della Libertà.
Non ho dovuto attendere molto. Ieri, per mia somma gioia e mio estremo dispiacere, è arrivato il dispaccio del Comune. Trovati resti di una casa di epoca romana. Tutti fermi! Adesso ci pensa la soprintendenza.
Addio, nini! Avrebbe detto mio nonno buonanima. Si va alle calende greche. Perché quando intervengono quelli della soprintendenza, si sa quando si smette di lavorare, ma non quando si ricomincia. I più ottimisti (illusi, direi io) parlano dei primi di settembre. Senza però specificarne l’anno. Omissione importante, in questi casi.
Quindi la situazione è questa: i lavori di Pubbliacqua propedeutici alla costruzione della nuova tramvia (scusate il termine) sono sospesi fino a data da destinarsi. Con tanti cari saluti al traffico e agli snervati automobilisti fiorentini.
Eppure lo capiscono anche i bambini: se in una città come Firenze, con le sue origini storiche, fai un buco in terra, è molto probabile che si possa trovare un repertino archeologico. Allo stesso modo che se scavi nella sabbia in Versilia tu possa trovare un’arsella.
Quindi, che non si cada dalle nuvole. E se proprio questa tramvia la vogliamo far passare di lì, facciamo finta di nulla e andate avanti coi lavori in modo spedito e consistente. Perché non se ne può davvero più.
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