A tutti piacerebbe vivere in una città sicura, dove poter camminare per strada a qualsiasi ora senza la sensazione di un pericolo imminente ad ogni angolo, dove poter tornare nella propria casa, magari con le proprie gambe.
Purtroppo in Italia le cose vanno in un modo leggermente differente – vuoi perchè le Forze dell’Ordine sono ridotte all’osso, vuoi perchè le “risorse” boldriniane commettono il 32% dei reati (pur essendo, nel caso degli immigrati clandestini, lo 0,8% della popolazione), vuoi perchè stanno in galera giusto il tempo di riposarsi un attimo – la sensazione di sicurezza percepita dai cittadini è in caduta libera e il numero di crimini denunciati in ascesa vertiginosa.
È stata compilata un’apposita classifica che cataloga le città più pericolose d’Italia. Stranamente, ai primi posti figurano città considerate tranquille mentre alcune altre, tristemente note per l’alto tasso di criminalità, si trovano in posizioni più basse.
È bene tenere in considerazione alcuni fattori quando si guarda questa classifica: è possibile che nelle città che risultano meno pericolose vengono denunciati meno crimini (vedi Napoli e Palermo) e questo permette ai criminali di restare impuniti; la delinquenza inoltre sembra aumentare in proporzione all’affluenza di turismo.
Questa è la classifica delle prime sei città italiane per tasso di criminalità:
- Milano – 12.589 denunce (3,242 mil. ab.)
- Bologna – 11.478 denunce (1,006 mil. ab.)
- Torino – 10.671 denunce (2,300 mil. ab.)
- Firenze – 9.924 denunce (1,002 mil. ab.)
- Catania – 8.783 denunce (1,116 mil. ab.)
- Roma – 7.789 denunce (4,400 mil. ab.)
Non serve essere Pitagora per notare una proporzione ben diversa a Milano e Torino rispetto a Bologna e Firenze, città nelle quali il rapporto abitanti/denunce è doppio (quasi triplo quello tra Firenze e Milano). Quindi classifica reale è la seguente:
- Bologna
- Firenze
- Catania
- Torino
- Milano
- Roma
La culla del Rinascimento, dati alla mano, è anche la culla della criminalità. Firenze è la seconda città d’Italia nella triste classifica dell’insicurezza sociale. Il Sindaco Dario Nardella, per 5 anni, ha continuato a sostenere che il capoluogo toscano è un nido sicuro, forse con qualche problemino ogni tanto, ma niente di che; un luogo dove vivere docemente gustando buon cibo mentre gli occhi si deliziano con le meraviglie artistiche.
Cercate di non fare caso alle inezie che potrebbero rovinarvi l’idillio, cosa sono in fin dei conti: un coltello piantato nel fegato, un pusher magrebino, due balordi che pestano vostra moglie, rispetto a eterni capolavori come la Cupola del Brunelleschi. Dettagli, niente altro che insignificanti dettagli.