Firenze sott’acqua: la sindaca si difende, dalle accuse delle opposizioni

Firenze sott’acqua: la sindaca si difende, dalle accuse delle opposizioni

La sindaca di Firenze, Sara Funaro, respinge le critiche sulla scarsa manutenzione delle caditoie dopo il violento nubifragio che ha allagato la città, lo scorso 28 gennaio parlando di eventi “imprevedibili” e di un sistema di allerta inadeguato a fronte dei cambiamenti climatici.

Ma davvero è tutto così casuale?

O forse l’acqua caduta è solo l’ennesima prova che Firenze è gestita con superficialità quando si tratta di manutenzione?

Forse diciamo noi da profani ma sentiti alcuni tecnici, il vero problema non è tanto la pulizia delle caditoie, effettivamente pulite dall’ amministrazione , ma tubi ostruiti o comunque da liberare, che rendono inefficace la raccolta delle acque dal manto stradale.

Probabilmente se davvero ci fosse stata una manutenzione efficace che non si limitasse ad una superficiale pulizia delle caditoie, 51 millimetri d’acqua in tre ore non avrebbero messo in ginocchio interi quartieri

Anche se la caduta d’acqua è stata eccezionale il passaggio del temporale poteva avere effetti molto più limitati e probabilmente non bastava spazzare via qualche foglia o svuotare i pozzetti dalle cartacce: il vero problema è che, troppo spesso, i tubi di scolo sotto le strade sono ostruiti appunto e solo con lance idropulitrici e ditte specializzate con autospurghi si poteva fare una pulizia approfondita delle condutture sotterranee.

Infatti, le caditoie diventano semplici raccoglitori di fango, trasformando le strade in fiumi non appena piove più del solito

Ma questa manutenzione, a differenza della propaganda ambientalista della giunta, costa soldi veri e richiede pianificazione a lungo termine. E qui sta il punto. La manutenzione ordinaria viene sempre dopo i grandi progetti, le consulenze, le strategie “visionarie” che tanto piacciono alla politica.

Dove finiscono i soldi?

I soldi ci sarebbero, eccome. Solo nel 2023 Firenze ha incassato ben 146 milioni di euro in multe, medaglia d’oro italiana in sanzioni ai poveri autisti, una cifra che basterebbe a garantire una manutenzione capillare della rete fognaria. Il bilancio di un Comune come Firenze è indubbiamente complesso, le richieste ed esigenze sono tante, ma spesso il sospetto che alcune risorse potevano essere sottratte o risparmiate ad alcuni capitoli come Consulenze, ritardi e costi aggiuntivi per la Tramvia, scudi verdi, contenimento e razionalizzazione della spesa per il personale …

Tutte idee che magari hanno una loro logica, ma che diventano secondarie quando la città si allaga per una pioggia intensa, ma non certo apocalittica, una città impegnata quasi totalmente alla realizzazione di un progetto da oltre trent’anni una Tramvia infinita

Se l’amministrazione avesse investito anche solo una parte di quei milioni nella pulizia e manutenzione seria della rete fognaria, forse oggi non saremmo qui a parlare di “imprevedibilità”. Forse non avremmo visto sottopassi sommersi, auto bloccate e cittadini costretti a spostarsi tra le pozzanghere con l’acqua alle ginocchia.

Il cambiamento climatico
è un comodo capro espiatorio a noi pare troppo comodo tirare sempre in ballo il cambiamento climatico ogni volta che qualcosa va storto

Nessuno nega che gli eventi atmosferici siano più estremi, ma l’imprevedibilità non può e non deve essere una scusa per la cattiva amministrazione.

Anzi, proprio perché sappiamo che Firenze dovrà affrontare sempre più spesso piogge intense, sarebbe logico potenziare la rete di drenaggio cittadina

Ma evidentemente per l’amministrazione è più facile scaricare le responsabilità sul meteo che pianificare seri interventi.

I cittadini fiorentini hanno diritto a una città che non si paralizzi ogni volta che piove forte.

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