Ci mancava pure il ministro Bonafede a manifestare l’ovvio, quello che i fiorentini sanno già da tempo: a Firenze c’è delinquenza, è una città pericolosa.
Già il Sole 24 Ore aveva fatto una classifica mettendo il capoluogo toscano al quarto posto in Italia per reati commessi.
Adesso c’è pure il sigillo del guarda sigilli (scusate il gioco di parole, ma era perfetto).
Del resto a Firenze sono nate le Zone Rosse, quelle zone della città interdette ai poco di buono. E mentre da alcune parti si applaude alla decisione prefettizia di istituirle, la domanda da farsi è una sola: quanto deve essere scesa in basso la nostra povera Firenze per far muovere il Prefetto (non la Prefetta o Prefettessa) in questa direzione?
Ricordo che il centro storico di Firenze è Patrimonio Mondiale dell’Umanità UNESCO. Invece sembra patrimonio di drogati e spacciatori, ubriachi e molestatori, vandali e distruttori. Di tutti ma non delle persone per bene.
Io da 22 anni guido l’ambulanza la notte nella zona della stazione e vi assicuro che quello che leggiamo quotidianamente sui giornali è solo una parte di una devastante realtà.
Firenze è lasciata alle incurie e come sempre accade, le erbacce crescono e la fanno da padrona.