L’obiettivo del Fisco è arrivare in futuro a calcolare per ciascun contribuente un rating di affidabilità fiscale. Nel caso vengano notati scostamenti o situazioni poco chiare parte il controllo molto più approfondito.
Nelle banche dati entreranno anche le fatture elettroniche e tutti gli allegati che riguardano una transazione. Da qui le Entrate e le Fiamme gialle potranno individuare tutti i profili dei contribuenti a rischio evasione.
Chi rischia di ricevere un avviso di accertamento da parte dell’Agenzia delle Entrate entro capodanno. Ricordiamo che il periodo di prescrizione varia tra la dichiarazione dei redditi irregolare e quella omessa o nulla, Nel primo caso la notifica deve arrivare entro il quinto anno a quello di presentazione della dichiarazione (che, ricordiamo, riguarda sempre l’anno d’imposta precedente). Mentre nel secondo caso, quando il contribuente non ha proprio presentato la dichiarazione, i termini aumentano e così l’Amministrazione finanziaria ha più tempo a disposizione per fare gli accertamenti: diventano sette anni anziché cinque, sempre con scadenza al 31 dicembre e con riferimento all’anno in cui la dichiarazione avrebbe dovuto essere presentata.
Secondo queste regole, a finire nel mirino del Fisco entro il 31 dicembre 2019 saranno le dichiarazioni dei redditi irregolari dell’anno 2014 e le dichiarazioni omesse o nulle relative al 2013. Le notifiche dovranno arrivare obbligatoriamente entro la fine dell’anno, altrimenti, dal 1° gennaio del 2020 cadranno in prescrizione e non saranno più validi.
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