Fisiognomica: nuova frontiera della politica.Il nome greco di fisiognomica fu per la prima volta usato da Aristotele per designare la scienza che deduceva i caratteri spirituali degli individui dal loro aspetto corporeo e particolarmente dai tratti del loro volto.
Gli antichi
Non crediamo che gli antichi avessero mai pensato di utilizzare questa scienza (o arte) applicandola al “riconoscimento” politico.
Eppure ai nostri giorni, nello scenario italiano, succede anche questo. Un ex-leader politico, appartenente ormai al passato, anche se recente, ha cercato di usare la fisiognomica per “inquadrare” la neo -presidente del Consiglio.
“Mi inquietava nella sua fisionomia la propensione all’attacco”. Ecco il nocciolo del giudizio espresso.
Da una parte aggrapparsi a queste considerazioni rende palese l’inconsistenza politica di un oppositore, dall’altra è purtroppo indicativo del decadimento di quella che un tempo era la nobile arte della dialettica politica.
Intanto ricordiamoci che la storia della fisiognomica ebbe un altro notissimo studioso. Lombroso, infatti, usò proprio questa scienza antica che aveva sempre nutrito l’arte ed il mito, per mettere in rilievo la diversità di chi era stato già dichiarato reo, per catalogare le stigmate della diversità colpevole, per certificare scientificamente le differenze.
E ciò ci fa ben capire dove possa condurre l’esportazione di questi studi in ambiti decontestualizzati. Si tratta di una china scivolosa, anzi pericolosa.
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