Forse verrà l’Europa confederale. Le grandi difficoltà di una federazione continuamente abortita, potrebbero portare a ripiegare. A ripiegare su un modello magari più simile alla storia ed all’evoluzione del vecchio continente. Certo il sogno federale europeo è bello, affascinante. Ma bisogna sempre tener conto della storia di un paese e della sua cultura. Ed in questo caso delle storie e delle culture dei singoli stati.
Dare un senso all’Europa
Avere questo gigante dai piedi d’argilla non serve a nessuno. Bisogna avere un Europa concreta. Certo è vero che esiste una sostanziale differenza. In una federazione la patria è una . In una confederazione ogni stato rimane indipendente e sovrano . Ma tanto è così anche nell’attuale Europa. Con un continuo scontro tra Bruxelles e le singole capitali.
Però una ad una confederazione si possono delegare funzioni fondamentali . Magari può essere un punto di partenza. Non un punto di arrivo. Ma in fondo è sempre meglio di tante grandi false partenze, un piccolo inizio concreto.
L’Europa è troppa forma. Bisogna darle sostanza. Dobbiamo darle competenze. Bisogna darle istituzioni legittimate se possibile dalla volontà popolare . Del resto non si può andare avanti con la giurisprudenza a colpi di sentenze. L’impianto della nuova struttura va fatto dalla volontà dei popoli.
Un opportunità da cogliere
La vittoria dei partiti sovranisti in Francia, può essere una possibilità. Può voler dire che si può fare l’Europa anche mediando attraverso tante sensibilità. Che L’Europa è la grande patria finale di tutti noi.
Noi siamo comunque anche figli delle nostre patrie. Siamo italiani, francesi, tedeschi, ungheresi, polacchi spagnoli. Lo siamo per la nostra storia. Per la nostra cultura. Con le nostre tradizioni e non possiamo negarlo.
Dobbiamo cercare di avere una politica estera comune. Questo probabilmente una confederazione potrebbe riuscire a farlo. E già sarebbe un grandissimo passo avanti. Davanti ad una la crisi come quella Ucraina non andrebbero i singoli capi di governo, indebolimento l’istituzione comune. Ma andrebbe solo una persona a rappresentare tutti . Dando forza dando legittimità e prestigio a tutti.
Abbiamo bisogno di una politica economica unica. Che non può essere rappresentata solo dalla moneta. Deve avere anche istituzioni che fanno le scelte economiche, in base alla legittimazione popolare. In base non agli interessi dei soli stati, ma guardando al complesso . E comunque non ignorando i singoli stati e le loro esigenze.
Una difesa comune
Abbiamo soprattutto bisogno di una difesa comune. Non possiamo essere un grande gigante erbivoro.
Non possiamo essere assenti dalle crisi internazionali. Se vogliamo veramente realizzare una Nato a due teste, dobbiamo contare e dobbiamo investire su una difesa Europea.
Queste potrebbero essere tre materie devolute ad una confederazione su cui costruire un futuro.
Quel futuro può essere vicino o lontano. Ma almeno avremmo gettato basi concrete. Inutile stare ad idealizzare un obiettivo utopico. Meglio cercare un obiettivo vicino.
Giustamente i cinesi amano ripetere che se no la direzione è giusta la distanza non conta . Se iniziamo a fare qualcosa per una grande Europa, non conta il tempo che ci metteremo a realizzarla. Ma il sogno che avremo reso realizzabile.
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