Forza Elly, sei il PD ! Elly Schlein è un candidato più forte di quello che si pensava, poiché incarna l’anima culturalmente preponderante in questo momento nel Partito Democratico. Magari rompe anche con la storia dei comunisti italiani.Ma è un connubio di internazionalismo, cosmopolitismo, diritti portati all’estremo, ambientalismo fanatico, radicalismo snob di quella sinistra da salotto lontana dagli operai, ma che egemonizza i media.
Dopo l’Italia
Di cittadinanza non ne ha una, ma addirittura tre. Nata a Lugano, è cittadina svizzera, degli Stati Uniti ed italiana. Ha ottenuto subito l’imprinting delle sardine, tramite il loro leader Mattia Santori. Con lei sta anche buona parte della vecchia guardia, ovviamente la Boldrini ma anche Franceschini, Letta, Orlando, Zingaretti.
Di Italia parla assolutamente poco, i suoi temi ricorrenti sono i nuovi diritti, ambientalismo, i diritti di cittadinanza. Continua a perseguire quell’ internazionalismo che affascina molti intellettuali di sinistra, e che viene propitato ogni giorno.Una musica già ascoltata,che allontana molte persone, perché fa vedere il PD come partito lontano dai problemi reali dei cittadini.
Contro Renzi
Perfino Lucia Annunziata la appoggia sostenendo che è l’unica che non ha un legame con Renzi. Però Elly Schlein si presenta come rottamatrice . Come leader giovane che vuole portare un iniezione di vitalità , ad un partito ingessato e gerontocratico quasi come era il PCUS degli anni 80. Sembrano riecheggiare le parole di Majakovskij “non chiuderti nelle tue stanze partito resta amico dei ragazzi di strada”.
Ma la rottamazione era il cavallo di battaglia, la cuspide della scalata di Matteo Renzi alla segreteria. Lei ora lo attacca, perché probabilmente è il modo migliore per galvanizzare i movimentismo di sinistra in suo favore. Però ne riprende i toni dell’ascesa.
Le stanze e i salotti
Il problema è che oggi le stanze nelle quali Majakovski diffidava il partito a chiudersi, sono quei salotti radical chic che hanno allontanato la sinistra dalle persone, dai problemi correnti della vita sociale. Dai problemi dei lavoratori. Che erano il vero cavallo di battaglia del Partito Comunista Italiano.
C’è da dire che nell’andare verso i salotti, e verso quell’intellighenzia che parla degli ultimi,di sofferenza sociale senza saperne nulla per esperienza, Elly Schlein è sicuramente il giusto ambasciatore. Privilegiata per ceto sociale sin dalla nascita, cavalca battaglie intellettualmente affascinanti ma lontane dai della gente comune. Una ricca che parla di poveri.
È vero è fresca,giovane, non rappresenta quella dirigenza gerontocratica in copertina che sta danneggiando il Partito Democratico. Ma è la continuazione di quella lontananza dalla gente, che sta affossando definitivamente il PD. Vecchi errori,mascherati da un volto nuovo. Dall’ennesimo volto nuovo.
Ma il Partito Democratico presenta molte crepe. Questa volta una rimbiancata alla facciata potrebbe non bastare.
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