E così, il papa venuto dalla fine del mondo ha trovato la sua fine. Una morte abbastanza in sintonia con quella che è stata la sua vita: spesso sorprendente e con mosse e uscite inaspettate. Dopo infatti il lungo ricovero al Policlinico Gemelli sembrava che ormai il peggio fosse passato; ma Francesco ha forse preteso un po’ troppo da un fisico sicuramente debilitato, e così dopo una Pasqua densa di impegni faticosi, è giunta improvvisa e inaspettata la notizia della sua scomparsa.
Che papa è stato Bergoglio? A giudicare dalle reazioni “ufficiali”, sia uscite a caldo sia nei giorni successivi, sembra sia scomparso uno dei più grandi pontefici della storia della Chiesa: il governo italiano poi ha proclamato addirittura cinque giorni di lutto nazionale (per Giovanni Paolo II ne erano stati indetti tre); cosa che fa leggermente sorridere, se si pensa che in fondo tra il governo di centro destra e certe uscite del defunto pontefice, specie in tema di politica migratoria, non è che ci fosse poi tutta questa grande sintonia.
Ma il punto non è solo e tanto questo. Fermo il rispetto che si deve difronte alla morte di chiunque, sia da parte del credente che del non credente, ci si può chiedere quanta sincerità ci sia in questi elogi più o meno sperticati: se La Stampa titola Nel giorno dell’Angelo l’addio di un Pontefice che non fu teologo ma Profeta,[1] il Corriere della Sera ricorda Un linguaggio rivolto a tutti, quel dialetto da parroco del mondo. La premier Giorgia Meloni poi rimpiange “Il grande uomo e il grande pastore” mentre per Mario Draghi “con la sua bontà ha illuminato il mondo”. [2] Commossi elogi anche da Elly Schein e Giuseppe Conte.
Tra tutti questi osanna, non manca però anche qualche voce un po’ più perplessa: “Ha spostato la Chiesa sul canale progressista” titola la Verità di Belpietro,[3] mentre il periodico cattolico La bussola Quotidiana rimprovera a Bergoglio di avere stravolto la morale cattolica: “Da Amoris Laetitia a Fiducia Supplicans, la morale ribaltata”. [4]
Ma è soprattutto sui social che la “furia” si scatena, dando luogo a vere e proprie opposte tifoserie, tra incensatori e denigratori. Atteggiamenti entrambi quantomeno eccessivi e fuori luogo, considerando anche il fatto che la morte merita sempre rispetto, comunque la si pensi.
Rispetto non significa però piacenteria o ipocrita ribaltamento di posizioni precedenti. E non c’è dubbio che Francesco sia stato un papa fortemente divisivo e le ragioni di questo fatto sono profonde e vanno ben oltre questioni di scuderia o tifoseria. E ora che è stato celebrato anche il funerale, trasmesso in diretta minuto per minuto con una agiografia che più stucchevole e dolciastra non poteva essere, si può forse cercare di dire qualcosa “fuori dal coro”.
Papa degli ultimi, papa semplice, etc … Quanto c’è di vero in queste affermazioni? Sicuramente Francesco ha avuto parole di vicinanza ai poveri, ai malati etc; ma non diversamente da chi lo ha preceduto: “coloro poi che vivono nell’abbondanza e nel lusso, si ricordino bene che lo stato di miseria, di inedia e di nudità di tanti poveri bambini costituisce una severa e tremenda accusa presso il Dio delle misericordie, qualora dimostrino animo insensibile e fredda indifferenza, né prestino il loro generoso soccorso”. [5] Si tratta nientemeno che di Pio XII, il quale curò personalmente diverse attività di sollievo per i poveri, durante la guerra e non solo. Bergoglio ha per anni martellato in modo insistente sulla “necessità di accogliere i migranti”. Ora, se certo si può capire e apprezzare che un pontefice abbia a cuore la sorte di persone che spesso rischiano la vita per cercare di migliorarla, è anche vero che il fenomeno è troppo complesso per potersi ridurre a una accoglienza indiscriminata che crea una serie innumerevoli di problemi. La sua voce peraltro non si è mai levata difronte a crimini efferati commessi da alcuni migranti soprattutto irregolari o difronte a fenomeni di palese rifiuto di integrazione. Certo anche in questo caso è ingiusto e impossibile generalizzare, ma il discorso dovrebbe valere a 360 gradi. E infatti gli è stata rimproverata, tra le altre cose, molta demagogia e poca sostanza.
“Ha cercato la simpatia, a tratti la piacioneria, più che la conversione e il mistero della fede”. [6] Questa lapidaria affermazione di Marcello Veneziani rende perfettamente lo stato d’animo di molti “cattolici perplessi” nei confronti di papa Francesco.
È significativo il fatto che numerosi “progressisti”, in questi giorni, siano preoccupati del pericolo di una “marcia indietro” dell’eligendo pontefice. Tra i “soliti noti” troviamo nientemeno che Laura Boldrini che fa il tifo per il cardinale Zuppi (Zuppi papa ci piace)[7]. Fabrizio Roncone, in un articolo sul Corriere della Sera di pochi giorni fa, si preoccupa di stilare una sorta di “classifica dei Cardinali” dove ovviamente i buoni sono quelli più “bergogliani”, per cui ad esempio Matteo Zuppi è “tra i pochissimi ad avere un’autentica aria da prete, da pastore, e chissà se per lo Spirito Santo potrà essere un buon indizio”. I “cattivi, ovviamente, sono quelli “ non allineati” a partire dal Cardinale Leo Burke, definito “trumpiano” e dipinto con veleno davvero degno di miglior causa: “ si fa portare il mantello dai chierichetti e, certe volte, quando gli viene lo sghiribizzo, va in giro con un cappello a tesa larga così fru fru, che al confronto, Benedetto XVI, con le sue scarpette rosse, sembrava un tipo sobrio”.[8]
Il fatto che a tifare per Bergoglio e ad auspicare un successore degno di lui siano perlopiù feroci nemici del cattolicesimo, o quantomeno portatori di una visione del mondo totalmente diversa, dovrebbe indurre alla riflessione. Perché il punto di maggiore divisione è stato proprio questo: gli “eroi” e i punti di riferimento di Francesco si chiamavano Eugenio Scalfari, Emma Bonino e simili. E non, si badi bene, per tentare di avvicinarli alla fede: Francesco ha più volte dichiarato che a lui non interessava “convertire”. Ridicola l’argomentazione di chi, per spiegare certe “frequentazioni”, dice che anche Gesù parlava con tutti. Vero, intendiamoci; ma non risulta che Cristo dicesse all’adultera: “Questa volta ti è andata bene, la prossima sii più prudente e cerca di non farti beccare”. E se è vero che non disdegnava di frequentare i Farisei, che con un po’ di libertà si possono accostare ai … radical chic dell’epoca, di certo non li “coccolava”. Definire poi proprio la Bonino “un esempio di libertà e di resistenza”…[9] Resistenza a cosa? Ai valori e ai principi cattolici, facendosi paladina dell’eutanasia e soprattutto dell’aborto che pure Francesco condannava al punto da definire sicari i medici che lo praticano? Verrebbe come minimo da dire che il principio di non contraddizione non era il suo forte …
Guai invece ad essere attaccati al retaggio della tradizione: per Francesco, sembrava che i peggiori nemici della Chiesa fossero i cattolici tradizionalisti, nei confronti dei quali ha tenuto un atteggiamento che dire persecutorio è dire poco. Non solo con il documento Traditionis custodes, con cui ha cercato di cancellare quanto fatto da Benedetto XVI per il Rito Romano Antico, ma anche avvallando lo sconvolgimento di ordini fiorenti di vocazioni che commettevano il “crimine” di usarlo, come I Francescani dell’Immacolata. Nessun problema, in compenso, a far entrare in Vaticano una divinità pagana (la fantomatica “Pachamama”) o una statua di Lutero, senza spiegare il motivo di questa singolare “riabilitazione”.
Se insomma Benedetto XVI aveva indicato nel relativismo il male del secolo, il suo successore invece sembra averlo preso come suo … modus pontificandi. C’è chi lo ha definito ironicamente “Il pontefice del forse che sì forse che no”; documenti come Amoris Laetitia o ancor di più Fiducia supplicans, hanno creato sconcerto e divisione. Se infatti la vicinanza e l’empatia nei confronti dei divorziati risposati possono essere umanamente comprensibili e anche apprezzabili, la loro ammissione al sacramento dell’Eucarestia significa però mettere in discussione l’inequivocabile pronunciamento di Cristo sull’indissolubilità del matrimonio. Il tutto poi in termini niente affatto chiari o lineari.
Questi – e molti altri – sono i motivi per cui chi scrive non se la sente di aggregarsi al coro dei laudatores del defunto pontefice. Si preghi certo per la sua anima, ma anche perché il prossimo Papa torni a dire – e a fare – qualcosa di cattolico.
[1] https://mowmag.com/attualita/la-rassegna-stampa-dei-giornali-italiani-su-papa-francesco-da-santo-e-papa-degli-ultimi-per-repubblica-e-corriere-della-sera-a-uomo-solo-il-manifesto-ma-ora-tutti-lo-trattano-da-santino-marco-travaglio-il-fatto-mentre-la-verita-e-libero
[2] (https://roma.corriere.it/notizie/politica/25_aprile_21/meloni-morte-papa-francesco-un-dono-la-sua-amicizia-lutto-nazionale-5-giorni-367b6393-1f71-4d17-93e3-4bd9e155fxlk.shtml
[3] https://www.pressreader.com/italy/la-verita-790G/20250422/281582361481966?srsltid=AfmBOoqiQ5HT2yNl2bbkhGBnojfjmSsM6Shzp59O2Xmz9I8mrLAFHFwc
[4] https://lanuovabq.it/it/da-amoris-laetitia-a-fiducia-supplicans-la-morale-ribaltata?fbclid=IwY2xjawJ0o11leHRuA2FlbQIxMQABHtapw9oknR1Bl3lLbx9Bdn5WGN3xukCWZYRRJtXedVBWQZT8fKaHZl_Vebd5_aem_6aUtebq2X9x-C5ZaSG7g5Q
[5] https://www.papapioxii.it/la-poverta-di-pio-xii-sulle-orme-dello-sposo/
[6] https://www.marcelloveneziani.com/articoli/non-santo-padre-ma-fratello/
[7] https://www.ilfoglio.it/politica/2025/04/26/news/boldrini-partigiana-meloni-usa-la-morte-di-francesco-ha-ridicolizzato-il-25-aprile-zuppi-papa-ci-piace–7655864/
[8] https://roma.corriere.it/notizie/cronaca/25_aprile_25/cardinali-come-divi-conclave-c799a97e-f7ef-45a2-9b78-b800d6158xlk.shtml