Francia: grandeur…petit petit

Francia: grandeur…petit petit

Nostalgia più che realtà

Alcuni storici sostengono che “non c’è Francia senza grandeur”.

Ma la “grandezza” del Paese transalpino pare più un ricordo ed una nostalgia che una realtà.

Luigi XIV, Napoleone, De Gaulle, in epoche molto diverse, hanno incarnato questo prototipo di eccellenza, meglio sarebbe dire superiorità, che abbinava un forte sentimento nazionale e una vocazione morale universalistica

Quasi mai, però, l’interesse nazionale è stato posposto a quello “universale”. Anche il periodo aureo della Rivoluzione francese ha avuto molti scatti, a volte convulsioni tutte interne rispetto a logiche nazionali. E’ stato questa, a nostro parere, lo strabismo cronico della Francia.

Il simbolo di questo ibrido storico è stato il colonialismo, con le sue pagine esaltanti accanto ad altre discutibili e addirittura nere.

Colonna portante della democrazia occidentale

Le uniche eccezioni luminose sono rappresentate dai due conflitti mondiali, che hanno visto la Francia collocarsi come una delle colonne portanti della democrazia occidentale.

Il Presidente Macron, nonostante un persistente velleitarismo, ricerca invano una grandeur ormai perduta. Eppure il suo disegno è ancora quello, fra l’altro, di fare il primo della classe in Europa, cercando il sostegno di un’altra stella che comincia a non brillare più, la Germania di Scholz.

Tante anitre zoppe

Ci sembra una bella compagnia di anitre zoppe.

La Francia è ancora prigioniera di un sistema che non ha più come perni bipolari ed alternativi i gollisti ed i socialisti. Al di là della nostalgia, che non è una categoria politica, il presente si basa su un affollamento alle estreme (Melenchon e Le Pen) ed un clamoroso dimagrimento delle mezze ali ibride (a cominciare da France en marche di Macron).

Una suggestione politica intrigante

Forse è il tempo di guardare con intelligente attenzione a riempire il vuoto creatosi tra da due ali che, con tutta probabilità, non riusciranno, da sole, ad evere i voti per governare.

Suggestioni verso un centro popolare e democratico, cattolico e liberale, che la Francia, di fatto, non ha mai avuto in modo consistente, come invece è successo con la DC in Italia e la CDU in Germania.

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