Almeno cinque autoambulanze nella notte della vittoria del neo sindaco di Capaccio Paestum, Franco Alfieri, si sono precipitate a sirene spiegate nel cuore della città a partecipare ai festeggiamenti, sostando di fronte al comitato elettorale del braccio destro del governatore Pd Vincenzo De Luca, in via Magna Graecia. Tra centinaia di fans e sostenitori di “Mister Fritture”, le ambulanze hanno sfilato in corteo per diversi minuti prima di dileguarsi nel buio.
Il tutto è avvenuto tra mezzanotte e l’una. Ma non solo. Perché da sottolineare c’è anche la provenienza delle autoambulanze, tutte con la scritta ‘Croce Azzurra’. Fanno capo a una delle società di Roberto Squecco, l’imprenditore delle pompe funebri che la Cassazione ritiene organico al clan camorristico dei Marandino, condannato a gennaio con sentenza definitiva per tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso. La moglie di Squecco, Stefania Nobili, era candidata in una delle otto liste di Alfieri, ‘Democrazia Capaccese’, ed è stata eletta in consiglio con 348 preferenze.
Una sceneggiata napoletana più trash di così era difficile da immaginare. Aveva ragione Antonio Albanese, quando a chi chiedeva il perché del ritiro del personaggio di Cetto Laqualunque dalle scene, rispondeva: perché la realtà supera la finzione.