Gelmini e Carfagna, il flop di Azione

Gelmini e Carfagna, il flop di Azione

Io c’ero. Ero partita con il treno delle sei di mattina dalla stazione di S.M.N, con la felicità e la speranza nel cuore. All’assemblea di Azione, a Napoli al Teatro Politeama, vi ero arrivata, forte delle emozione provate dalla recente vittoria del Terzo Polo alle elezioni politiche di settembre 2022.

E con il preludio alla creazione di un percorso che avrebbe dovuto portare ad una nuovo partito politico

Renzi e Calenda stavano progettando una terza via che niente aveva a che fare con il bipolarismo.

Nella platea, a Napoli, oltre a Carlo Calenda, erano presenti due personaggi, che in giornata sarebbero state incoronate superstar azioniste. Avevano lasciato entrambe Forza Italia, per intraprendere la nuova strada in Azione, proprio li in un teatro a due passi da piazza del Plebiscito in una tiepida giornata novembrina.

Maria Stella Gelmini e Mara Carfagna avevano scelto Calenda. Avevano scelto di aderire ad Azione e appoggiare il progetto Terzo Polo. Calenda quel giorno era gongolante di felicità.

Nonostante tutti, ma proprio tutti gli amici Azionisti avevano invitato il segretario alla moderazione, nonostante la presentazione di una mozione assembleare per una alternativa alla candidatura della Carfagna in qualità di Presidente del partito, nonostante l’arrabbiatura in platea di molti delegati e invitati, Calenda aveva deciso. Le due new entry dovevano avere ruoli di primo piano, in barba a chi fino a quel momento aveva lavorato per il partito.

Io c’ero, a novembre 2022. Ero arrivata nella città partenopea felice della mia tessera.

Me ne sono ritornata a Firenze, dubbiosa e pensierosa nel proseguire

Oggi Maria Stella Gelmini ha comunicato la sua decisione di concludere la sua esperienza con Calenda. Lo fa con una nota piuttosto acida, ricercando le cause della separazione nelle nuove linee politiche e delle alleanze che Calenda sta puntando alla sinistra più estrema.

Peggio ancora è andata con Mara Carfagna. La sua elezione alla assemblea di novembre 2023 non è piaciuta per niente ai delegati azionisti. Ciò ha stizzito Carlo Calenda, che avrebbe preferito per Mara una entree’ regale, e non una tiepida accettazione. In lei Calenda aveva riposto tutte le speranze per conquistare il mezzogiorno d’Italia, e per convincere gli elettori delle Regioni del sud a votare Azione. Niente di tutto questo è accaduto.

La presenza della Carfagna alle successive tornate elettorali ha avuto l’effetto di un battito di ali di farfalla in una bufera in montagna: il suo apporto in termini di voti è stato nullo, o quasi.
Io a Napoli c’ero, ma quel giorno di novembre 2022 ho deciso che non sarei più stata in Azione.

Ho continuato a frequentare movimenti attorno all’orbita del partito, che già durante l’assemblea di novembre 2022 avevano capito la scarsa capacità di Calenda nella gestione della segreteria del partito. Calenda non ha fallito nelle idee

L’uscita di oggi delle due ex forziste è l’esempio lampante dell’incapacita’ di leggere le trame della vita politica italiana del segretario azionista e il mirabile emblema di un flop -annunciato- di tutto il disegno politico di Calenda.

Io c’ero, e avevo capito allora, in una tiepida mattina di novembre 2022, che entro breve anni sarebbe andata così.

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