Siamo i quarantenni italiani: sotto il giogo economico dei genitori, prosciughiamo pian piano il patrimonio di famiglia invece di accrescerlo: ci siamo trovati sulle spalle un debito pubblico colossale senza goderne i benefici di cui hanno approfittato largamente i baby boomers che, “fortuna nella fortuna”’ sono usciti di scena In tempo. Fra pensioni e dipartite.
Abbiamo passato una vita a studiare in scuole mediocri piene di professori laureati a forza di voti politici in università che li hanno illusi, fatti sentire unici, speciali, destinati a qualcosa di grande. Abbiamo assaggiato l’ ultimo momento di gloria di questo paese e le sue ultime spensieratezze vivendo da adolescenti fra i meravigliosi anni ‘80 e i ‘90. Siamo rimasti con questo sapore meraviglioso in bocca e poi ce lo hanno tolto.
Stiamo provando e ce la stiamo mettendo tutta a migliorare la nostra situazione e quella del Paese. Non siamo arresi o depressi; il problema è uno soltanto: non abbiamo tre vite. Con i tempi infiniti e paradossali della situazione sociopolitica ed economica attuale, senza senza idee o identità, senza progetti e schiava quantomeno di se stessa, forse non basterebbero nemmeno.
Forza Xennials, continuiamo a provarci.