Georgia – Gli Stati Uniti d’America sono una polveriera sul punto di esplodere. La fascia sud del paese, da sempre punto caldo delle tensioni razziali, sembra sul piede di guerra. Vista da oltreoceano la Seconda Guerra civile d’America non appare poi così lontana. L’incredibile diffusione di armi da fuoco negli USA non aiuta di certo. Sono tutti armati fino ai denti, piuttosto nervosi, e dal grilletto facile. Bianchi, neri, latinos, poco cambia. La violenza unisce tutta la nazione sotto la bandiera a stelle e strisce.
Stavolta è il turno della Georgia. Ad Atlanta sabato scorso una bambina di 8 anni è morta in seguito ad una sparatoria. Nello stesso giorno, a Stone Mountain Park, a poche decine di chilometri dal centro di Atlanta, circa duecento afroamericani armati hanno marciato per dichiarare “monumento razzista” la grande scultura che rappresenta i capi confederati della guerra di secessione: il presidente Jefferson Davis e i generali Robert Edward Lee e Stonewall Jackson. La data è stata scelta non a caso. Il 4 luglio, giorno dell’Indipendenza degli Stati Uniti.
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