Eccone un altro: il fenomeno Gianluca Vacchi. Uno degli uomini più famosi d’Italia. E questo la dice lunga sulle facoltà intellettive medie della nostra nazione.
Ha preso il suo aereo, come tutti noi del resto, ed è andato a Belgrado a vaccinarsi. Insieme alla sua giovane compagna di vita Sharon.
Naturalmente ha dovuto dirlo a tutti, altrimenti l’avventura in Serbia non sarebbe stata mediaticamente utile. Quindi ha sparato un bellissimo post sulle storie di Instagram con tanto di commento: Thank you Serbia for giving us the opportunity to be vaccinated.
Quanta prosopopea. Quanta inutilità.
Già, perché Gianluca Vacchi, che gli piaccia o meno, ha 53 anni. Classe 1967. Anche se si atteggia da eterno ragazzino senza una preoccupazione al mondo. Coi suoi quattrini ne avrei poche anche io. Forse era troppo impegnato a fare i balletti per leggere un giornale (pratica complessa, lo sappiamo), o almeno guardare un telegiornale.
In Italia i nati nel 1967 vengono vaccinati. In Toscana siamo già oltre. Confido anche a Bologna, città natale di Vacchi.
Ma in Italia non se lo sarebbe filato nessuno. Lui deve essere il personaggio Gianluca Vacchi fino in fondo. E fare una cosa totalmente inutile, fa parte del personaggio. Ormai lo sappiamo.
Caro Vacchi, fortunatamente l’Italia è fatta anche di gente che lavora. E che lavora bene. Ma abbiamo bisogno anche di personaggi come te. Giusto per ricordarci chi siamo e avere un bel termine di paragone. Grazie di esistere e di farci sentire persone migliori.
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