Ci sono le femministe, quelle dure e pure. Quelle che hanno scritto pagine di storia pagando di persona l’intransigenza delle loro posizioni. Onore a quelle femministe: è grazie a loro che le donne hanno potuto pareggiare i conti (non sempre) con gli uomini.
Ed è sempre grazie a loro che oggi abbiamo per la prima volta una donna come Primo Ministro. Badate bene: non Prima Ministra. La differenza è sostanziale. Fondamentale. Perché contraddistingue una categoria che Giorgia Meloni detesta: le femministe di comodo e facciata.
Quelle sinistre (talvolta lugubri) creature che adornano il panorama politico DEM- (il finale della parola mettetelo pure voi). Giusto per fare il primo nome che mi viene in mente: LaurA BoldrinA. Infatti proprio in faccia alla ex Sinistra Ecologia e Libertà, passata convenientemente al PD, ex presidente della Camera dei Deputati (e poi c’è chi si lamenta di Fontana), Giorgia Meloni ha preso una decisione che, nella sua normalità,
suona come una cannonata. Si farà chiamare Presidente del Consiglio e non PresidentA o PresidentessA.
Una lucidità impressionante, a cui evidentemente tali personaggE non sono abituatE.
Selvaggia nel nome, e nello spirito
Poi arriva anche la Sig.ra Selvaggia Lucarelli, della quale bisogna solo parlare bene perché ha la tendenza, a volte fastidiosa, di querelare chiunque non la pensi esattamente come lei. E siccome io nella vita ho anche altro da fare che difendermi in giudizio, riporto candidamente ciò che è accaduto. Farò mera cronaca senza commentare. Non ho le competenze, né le facoltà intellettive per poter argomentare con la Sig.ra Lucarelli.
Ammiro da impazzire lo stile, l’eleganza e l’educazione del Sig. Andrea Di Caro che, con poche pennellate, ha creato un dipinto di bellezza intorno ad una polemica sterile, inutile. Volta solo a creare il sensazionalismo tipico di una certa categoria di persone. Applausi a scena aperta.
Unica annotazione: “aggratis” non si può proprio sentire. Nemmeno “a gratis”, in italiano si dice semplicemente “gratis”.
Povera sinistra, proprio ora…
La verità è che la sinistra, quella della parità dei diritti, quella delle quote rosa, quella che “vogliamo una donna come PresidentA”, è stata finalmente accontentata. Hanno una donna come PresidentE. Peccato che è stata scelta dalla popolazione italiana e non dalle loro sette. E peccato che non c’è stato nessunA che le abbia fatto i complimenti.
Mi sarei aspettato qualcosa di diverso? No. Il tempismo DEM non ha mai brillato per puntualità. Come (sempre la BoldrinA) ha perso un’altra occasione per stare zitta con il Ministero della Sovranità Alimentare, già istituito dal faro Macron in Francia. Ma lei, evidentemente, non lo sapeva. Sarebbe meglio che si informasse.
Insomma, proprio ora che il PD e tutto il baccellaio che ci gira intorno, hanno le risposte e le soluzioni a tutto, si sono ritrovati all’opposizione. Maledetto tempismo. Ah, a proposito: stare all’opposizione non è una scelta (come intendono farci credere i PD), ma una collocazione data dal popolo sovrano italiano.
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