Quando è crollata la civiltà classica, con le invasioni barbariche del V° secolo, la cultura millenaria e le magnifiche opere che essa aveva generato stavano per spegnersi per sempre. Cicerone, Platone, Virgilio, queste opere sfuggirono miracolosamente alla distruzione dei barbari che non sapevano nemmeno cosa fosse un libro. Fecero, poi, il loro ingresso nel nuovo mondo del Medioevo come oggetti così poco familiari da sembrare dimenticati sulla terra da alieni di altre galassie.
Il termine “Grammatica” – il primo passo sulla via degli studi classici che avevano formato gli uomini colti dall’epoca di Platone a quella di Agostino – venne storpiato da una tribù di barbari in “Glamour”. Chiunque possedeva la grammatica, chiunque sapeva leggere, possedeva una magia inesplicabile: in inglese antico il termine Gramarye “Dottrina occulta” deriva dal latino “grammatica” e ne è una barbara storpiatura fonica.
Tutt’ora la parola Glamour – cioè fascino irresistibile, bellezza seducente – nel dizionario inglese significa propriamente “magia“.