Gli angeli del fango, che sopperiscono carenze delle istituzioni. In questi giorni il maltempo ha imperversato, causando anche morti oltre che danni. E se i danni sono una sciagura, la vita umana è qualcosa di impagabile.
Alle porte di Firenze
Alle porte di Firenze, nella frazione di Grassina, nel comune di Bagno a Ripoli, c’è stata una forte esondazione. Allagamenti diffusi, distruzione di abitazioni, attività commerciali e mezzi di trasporto. Gravissimi danni alla circolazione. Ed un mare di fango che ancora imperversa.
Non è morto nessuno fortunatamente. Due persone che erano rimaste in macchina, sono state velocemente tirate fuori dagli altri residenti.
L’acqua è arrivata all’improvviso, ed avrebbe potuto comportare danni molto peggiori alle persone. Ma in questo senso è andata bene.
Il tutto è accaduto la sera del 15 agosto. Chiaramente i problemi meteorologici degli ultimi giorni hanno contribuito ad aggravare la situazione. Ma ad oggi il lodevole lavoro dei volontari ancora non è riuscito a ripristinare la normalità.
Nel fango tra le persone
C’è tanto fango lì. Invade le strade, blocca la circolazione, i garage, le case. C’è tutto un cumulo di oggetti e mezzi di trasporto ormai inutilizzabili che testimonia le proporzioni del disastro, nel mezzo delle strade.
La gente ha perso molto, ed ha subito un evento traumatico del quale si porterà i segni per molto tempo.
In mezzo a quella gente ho potuto vedere una forte dignità. Una reazione che soppiantava le carenze delle istituzioni. Una reazione orgogliosa. Una grande dignità si percepisce in queste famiglie, che gettano via ed accatastamo le cose di una vita completamente distrutte. Che spalano il fango per tornare alla normalità.
Qui appare palese la grande dignità del piccolo imprenditore, che vedendo distrutto il lavoro di una vita intera, cerca di tornare ad avere un attività da portare avanti. Ricostruendo tutto in prima persona.
Il dovere di esserci
Un piccolo episodio alle porte di Firenze. È anche un grande episodio. Dove possiamo toccare con mano tutte le deficienze del sistema di gestione delle emergenze, e della manutenzione degli impianti in generale.
Ma soprattutto arriva il dovere di esserci, non solo per la comunità, cosa importante, ma anche e soprattutto delle istituzioni che debbono gettare le basi per la prevenzione tali eventi. E soprattutto lavorare per far ritornare la normalità il prima possibile, non lasciando quest’ incombenza ai privati cittadini.
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