Gli applausi farlocchi al Conte decollato

Le mistificazioni casaline su un commiato da prassi

Gli applausi a Conte fanno notizia.

E dopo i disastri combinati dal Bis Conte questo non ci sorprende, ma la Casalinata è ancora dietro l’angolo.

Sperando sia l’ultima.

Applausi di liberazione oseremmo dire, comunque non unici come vorrebbero farci credere.

Applausi reali, ma realmente di circostanza, dovuti. Nulla di eccezionale o fuori della norma.

Intanto esulta commosso il  popolo pentastellato, che ha votato in massa su Rousseau per il sì al governo Draghi, 74.000 voti.

Praticamente tutti i votanti per il Movimento ancora presenti in Italia.

I post sul web e i social sono di questo tenore: “Una commozione mai vista per Conte”, “Non era mai successo che il personale di Palazzo Chigi si affacciasse alle finestre”. “Un applauso lunghissimo“.

Non è vero nulla. È una tradizione

La prassi del congedo del presidente uscente prevede infatti l’applauso.

Gradite le lacrime, consigliata la commozione.

I funzionari, gli impiegati, gli inservienti di Palazzo Chigi affacciati, con 1500 euro in tasca di aumento, hanno fatto la loro parte.

Casalino ci ha messo del suo, rubando di fatto la scena al premier uscente, con la bionda compagna richiamata con un gesto che manco ad un cane si fa ormai più.

Più a lungo il premier è stato in carica, solitamente più lungo e intenso è l’applauso.

Per Berlusconi fu “anche più lungo di quello di oggi”, ha ricordato in diretta l’inviato di Sky Tg24. 

Lo stesso fu per Gentiloni e ‘stai sereno’ Enrico Letta.

Ma le loro riprese furono scarne e tagliate per dovere imbarazzante ed imbarazzato di oblio, da parte dei solito media schierati.

Ieri si è indugiato volutamente sui volti, quasi fosse una liberazione.

Immaginiamo lo sconforto del Bis Conte decollato che ha tentato indegnamente di riciclarsi in ogni maniera.

Per nostra fortuna non ce l’ha fatta.

Il governo dei “migliori” è pronto a sostituirlo: non saranno i ‘migliori‘ in senso assoluto, ma migliori di quelli di prima, beh, ci vuole pure poco.

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