Gli spari sopra
Due attentati a Trump in meno di due mesi sono la prova tangibile che il tycoon è in testa e rischia di vincere le prossime elezioni di novembre.
Prosegue senza sosta l’inquietante tradizione a stelle e strisce di sparare a presidenti e/o candidati che rischiano di destabilizzare i grandi potentati economici d’oltreoceano.
Serpeggia la preoccupazione di coloro che fanno business grazie alle guerre, sale la tensione nei potentati farmaceutici che hanno guadagnato centinaia di milioni di dollari grazie ai vaccini ecc….
Per onestà dobbiamo anche dire che a sparare dovrebbe essere stato il solito folle.
Insomma l’azione di un singolo. Chissà…
Ma se ci fermiamo a pensare dobbiamo chiederci: tutto ciò è normale?
Evidentemente si per la comunicazione nostrana e anche internazionale che ha già derubricato la notizia alla pari del furto di una borsetta sul lungomare di Viareggio.
E tutto ciò è normale anche per la sinistra nostrana, per i pentastellati e per i centristi di questo paese. Certo, perché il virus che oramai ha contagiato lo stivale, è quello del pensiero unico.
Un pensiero unico dominante, appunto, che con i suoi influencer guida e manipola milioni di idioti italioti che hanno delegato la loro capacità critica a ciò che viene detto dal tiktoker di turno.
Nessuna abilità critica o di pensiero
Milioni di giovani beoti e passivi che davanti a due (e ripeto due) attentati a un candidato presidente degli Stati Uniti si muovono solo se Fedez (o chi per lui) li richiama all’ordine.
“Lo ha detto Gramsci, Lenin, Marx, Hitler, Mussolini!” era il grido degli anni ’20 che muoveva il mondo.
“Lo ha detto la TV!” era il motto degli anni ’60 che univa l’Italia.
“Lo ha detto la Ferragni” è il grido di battaglia di oggi.
Tristezza
E davanti all’immobilismo critico, davanti all’annullamento del pensiero, loro sorridono.
Gli spari sopra sono per Trump ma soprattutto sono per noi.
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