A Milano va in onda il Greta show.
Politici in passerella per fare ‘pugnetto‘ con l’insopportabile svedese ormai diciottenne, testimonial della new green economy.
La cosa tragica e ridicola è il processo di creazione e legittimazione democratica della leadership di Greta.
Le élite presentano al popolo (in particolare ai giovani, principali target dell’operazione) la creatura da cui farsi rappresentare: una (ormai ex) bambina.
Milioni abboccano e in poco tempo una sconosciuta diventa leader mondiale su temi politici ed economici che impatteranno sulla vita di ogni essere umano.
Greta, il suo clone african Vanessa ed il carrozzone contro i cambiamenti climatici è servito.
Le Élite non hanno torto, se le masse sono così sprovvedute da cascare in un’operazione così sfacciata se la meritano.
Bella ciao e tanti saluti
L’operazione Greta Thunberg ovviamente non è super partes è dichiaratamente di sinistra.
E allora perché non ballare sulle note della sigla della ‘casa di carta‘, pardon sulle note di Bella Ciao?
Non facciamoci mancare nulla.
Mentre circa 7mila persone sfilano a Milano per il corteo Fridays 4 Future, muovendosi da largo Cairoli a piazzale Damiano Chiesa.
Quattro gatti che per alcuni giornali sono 50000 e sarebbero pochi lo stesso, reclutati da chi vuole saltare scuola e appassionati del genere.
La ormai diciottenne attivista svedese, protetta da un cordone di sicurezza, ha ballato sulle note di ‘Bella ciao’ risuonate all’altezza di piazzale Cadorna.
Questo un VIDEO della mirabile performance.
Se non fosse che questo miserando teatrino montato ad arte impatterà sulle nostre vite, sulla nostra mobilità e stile di vita, sarebbe tutto da ridere.
Capi di Stato che si inchinano a questa ragazzotta invitata nelle sedi del potere, e mossa con i fili da chi ci comanderà a bacchetta.
L’insostenibile pesantezza del sostenibile.
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