“Governo? Che cos’è? Una parola che non significa più niente. Governiamo noi? Non si governa più ormai. Si cerca di fare qualcosa, e appena ci provi capisci che c’è qualcosa di strano. Il 35% degli italiani non sa leggere: è quasi la stessa percentuale della Lega!”. Beppe Grillo non smette mai di stupire con i suoi sproloqui.
Il fondatore del Movimento 5 Stelle commenta anche l’attuale deriva: “Eravamo un acquario: io, Casaleggio, Di Battista. Poi l’acquario è bollito e oggi siamo una zuppa di pesce” riferisce dal palco di Pontenure, dove porta in scena uno spettacolo che sta facendo il giro dell’Italia. “Non so più cosa inventarmi… Al Tg1 ho detto che sono stato aggredito da un gatto. Ormai anziché buste coi proiettili ai politici devi mandare una busta con dentro un libro”. Il riferimento è al presunto attentato nei confronti del vicepremier Matteo Salvini.
Grillo incarna il peggio del peggio dell’italiano. Prima crea un partito neo-giacobino con una classe dirigente che sarebbe meglio definire digerente, poi grazie alla capacità di abbindolamento mediatico lo porta ai vertici, infine, quando si rivela un nulla in caduta libera, lo scarica definendolo “zuppa di pesce”. Due zuppe in più da bambino forse gli avrebbero forse fatto nascere meno grilli per la testa.