Grosseto ricorda Almirante e Berlinguer.
Grosseto avrà una via della pacificazione nazionale, che a sua volta si dividerà in due vie una intitolata a Giorgio Almirante e l’altra ad Enrico Berlinguer. Ne abbiamo parlato con l’assessore all’urbanistica e deputato della Repubblica Fabrizio Rossi, rappresentante regionale di Fratelli d’Italia.
Onorevole Fabrizio Rossi, in qualità anche di assessore per l’urbanistica e la toponomastica del comune di Grosseto, ci spiega l’importanza dell’iniziativa?
È UNA MIA IDEA CHE ABBIANO CONCRETIZZATO CON UNA MOZIONE DI TUTTI I PARTITI DI CENTRODESTRA NELLA PASSATA CONSILIATURA, APPROVATA POI IN CONSIGLIO COMUNALE. ADESSO DA ASSESSORE ALLA TOPONOMASTICA SIAMO ARRIVATI ALL’ULTIMA DELIBERA CHE HO PORTATO IN GIUNTA, DOPO L’APPROVAZIONE DELLA COMMISSIONE TOPONOMASTICA, FORMATA DA PERSONALITÀ ESTERNE.
Almirante e Berlinguer, si stimavano reciprocamente. È noto che Almirante rese omaggio alla salma del leader comunista. Quanto sono attuali oggi le loro figure?
ALMIRANTE STUPÌ TUTTI CON QUEL GESTO DI RENDERE OMAGGIO ALLA SALMA DI BERLINGUER, TESTIMONIANZA CHE VI ERANO RAPPORTI LEALI TRA I DUE. COME POLITICI SONO ANCORA ATTUALI, NEL LORO MESSAGGIO DI PACIFICAZIONE NAZIONALE. LA POLITICA ITALIANA È MOLTO DIVERSA RISPETTO AGLI ANNI ‘80, MA RIMANGONO I VALORI CHE HANNO ANIMATO LA LORO APPASSIONATA LOTTA POLITICA. QUELLO CHE NON HA POTUTO L’IDEOLOGIA L’HANNO FATTO GL’UOMINI.
Posso chiederle un giudizio storico su Almirante?
ALMIRANTE È STATO 40 ANNI IN PARLAMENTO, ELETTO DAI CITTADINI, HA DA SEMPRE PREDICATO LA PACIFICAZIONE NAZIONALE QUALE CONDIZIONE SULLA QUALE RICOSTRUIRE UN’ITALIA MIGLIORE. SICURAMENTE UN PADRE NOBILE DELLA DESTRA MODERNA.
E su Berlinguer?
È UNA FIGURA POLITICA CHE HA RAPPRESENTATO, PER LA STORIA DELLA SINISTRA, UN LEADER MOLTO APPREZZATO, NELL’ITALIA DEL TERRORISMO E DELLA GUERRA FREDDA. MERITA DI ESSERE RICORDATO, PERCHÉ MOLTO AMATO DALLA GENTE DI SINISTRA.
Negli ultimi anni è rinato un forte scontro ideologico, che spesso riprende temi storicamente divisivi e da guerra civile. Pensa che l’esempio di due politici, che si definivano avversari, ma non si comportavano mai da nemici, potrebbe ispirare il ritorno a un confronto più sereno?
NE SONO CERTO, CHI AMA L’ITALIA NON PUÒ CHE SEGUIRE IL LORO ESEMPIO. LA FERITA DELLA GUERRA CIVILE, CON QUESTA INIZIATIVA, DEVE ESSERE RISARCITA, NEL RICORDO DI COLORO CHE DA AVVERSARI, SI RISPETTAVANO NEL COMUNE AMORE PER L’ITALIA. CHI AGITA LO SPETTRO DELLA VIOLENZA, NON AMA L’ITALIA.
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